Palermo, gli ex deputati dell’Ars costano più di quelli in carica

Nel bilancio interno approvato a Palazzo dei Normanni, tra le uscite del 2017 si prevedono 19 milioni e mezzo per chi ha lasciato Sala d’Ercole, mentre per chi siede adesso sugli scranni del Parlamento regionale si utilizzeranno 16 milioni

Il costo degli ex deputati supera quello dei parlamentari in carica. Nel bilancio interno approvato dall’Ars, che segna una spesa complessiva sostanzialmente stabile, un dato salta agli occhi: fra le uscite del 2017 si prevedono 19 milioni e mezzo per chi ha lasciato Sala d’Ercole, mentre per chi siede adesso sugli scranni del Parlamento regionale si utilizzeranno 16 milioni. È il primo risultato della lunga maratona dell’Ars per l’approvazione dei documenti contabili: Sala d’Ercole ha detto sì al proprio bilancio interno da 160 milioni, ma ha anche eletto il dirigente del dipartimento Pianificazione strategica della Sanità Ignazio Tozzo alla sezione di controllo della Corte dei conti e ha varato gli articoli del bilancio della Regione, un documento da 23 miliardi che vedrà nei prossimi giorni il voto finale.

Prima, però, bisognerà trovare un accordo. A partire dall’assistenza ai disabili. Fino a sera il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo staff hanno lavorato alle limature dell’emendamento per finanziarla: l’ipotesi di lavoro, come il governo aveva fatto filtrare nei giorni scorsi, è recuperare cento milioni tagliandone 51 all’Irfis, togliendone 4 a Riscossione, incassandone 25 dalle tasse automobilistiche e ricavandone 20 in più dall’Iva, visto che le previsioni danno un Pil in crescita. Fino a sera, però, il testo non era stato consegnato alla commissione Bilancio. “Nella peggiore delle ipotesi – aveva detto nel pomeriggio il governatore – domattina (stamani, ndr) ci sarà”. Il dibattito viene seguito passo dopo passo da #SiamoHandicappatiNoCretini, il comitato di pressione nato per chiedere il finanziamento dell’assistenza, ma anche da un gruppo di genitori e dipendenti delle cooperative che ieri è sceso in piazza per contestare l’interruzione del trasporto per disabili e del servizio di assistenza igienico-personale in classe.

Non è il solo nervo scoperto. Ieri governo e Assemblea hanno trattato a lungo sul collegato alla Finanziaria: gran parte dei deputati pressa infatti perché la manovra sia discussa in contemporanea con la legge che contiene le norme ritenute meno urgenti. Uno spiraglio si è aperto in serata: “Le norme che riguardano la trasformazione del Consorzio autostrade siciliane in società per azioni e quelle sulla programmazione dei fondi comunitari, attualmente all’articolo 7 del collegato, saranno richiamate in Finanziaria”, ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone dopo un colloquio con Crocetta. I nodi, però, sono numerosi, tanto che sulla manovra sono piovuti circa 800 emendamenti: fra gli altri ci sono appunto le sorti del Consorzio autostrade e di Riscossione Sicilia.

La giornata, però, ha anche riservato una curiosa querelle sulle assunzioni in Parlamento: il deputato questore Nino Oddo ha annunciato infatti l’avvio di nuovi concorsi “perché dopo i tagli agli stipendi moltissimi dipendenti sono andati via, con il risultato di vuoti notevolissimi nella pianta organica”, ricevendo però una netta smentita da parte di Ardizzone. “Siamo in campagna elettorale – ha spiegato il presidente dell’assemblea di Sala d’Ercole – e quindi sarebbe assurdo illudere le persone. Per un fatto etico e deontologico non si può procedere a bandire concorsi a fine legislatura”. fonte repubblica.it – http://palermo.repubblica.it/politica/2017/04/19/news/palermo_gli_parlamentare_dell_ars_costano_piu_di_quelli_in_carica-163336304/

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