Social media e influencer tra evoluzione normativa e fenomeno sociale: il ruolo dei Corecom

Si è tenuto questa mattina, nella sala Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana il convegno organizzato dal Corecom Sicilia dal titolo Social media e influencer tra evoluzione normativa e fenomeno sociale: il ruolo dei Corecom

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lo scorso gennaio ha approvato le linee guida volte a regolamentare l’attività degli influencer. Si tratta di un importante passo nel disciplinare un’attività che ha conosciuto una rapidissima espansione negli ultimi anni. Il primo punto è rappresentato dall’aver messo nero su bianco una esatta definizione di influencer: soggetti che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi, sui quali esercitano responsabilità editoriale, tramite piattaforme per la condivisione di video e social media. Da ciò ne discende che anche gli influencer devono attenersi alle disposizioni del TUSMA, il Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Le linee guida approvate riguardano, in particolare, le misure in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport, prevedendo un meccanismo di richiami e ordini volti alla rimozione o adeguamento dei contenuti. 

“Quello di oggi è un appuntamento con il quale intendiamo accendere un riflettore su un fenomeno, quello degli influencer, che anche di recente ha conquistato la ribalta delle cronache – ha sottolineato il presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia -.Ma noi oggi vogliamo andare oltre, ci interessa guardare e analizzare anche gli aspetti meno evidenti e patinati di questa attività, verificare lo stato dell’arte dell’imponente sforzo regolatorio che sta compiendo l’AGCOM, capire quale contributo ciascun Corecom possa dare, perché ognuno di noi deve fare la propria parte”.

Il commissario del Corecom Sicilia Aldo Mantineo ha snocciolato alcuni dati salienti dell’attività svolta dal Corecom Sicilia e quindi, affrontando il tema del confronto, ha richiamato “l’importanza del passo compiuto dall’AGCOM con la stesura delle linee guida relative all’attività degli influencer, una fotografia destinata ad essere costantemente “ritoccata”, considerata la straordinaria rapidità con la quale il fenomeno si evolve”. 

E che l’intuizione del Corecom Sicilia di accendere con questo convegno un faro sul “fenomeno” influencer sia stata vincente, lo dimostra il fatto che il coordinatore nazionale dei presidenti dei Corecom, Antonio Donato Marra, nel suo saluto al quale ha fatto seguito quello del presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, ha annunciato l’attribuzione di una delega specifica nell’ambito del coordinamento al Corecom Sicilia proprio sul tema “Analisi e studio di possibili attività di governanceper new media e influencer”.

Ha preso poi la parola Gianfranco Marrone, professore ordinario di Semiotica dell’Università di Palermo, che ha analizzato l’argomento dal punto di vista sociologico: “Occorre per prima cosa distinguere fra competenza mediatica degli influencer, più o meno capaci, e legittimità della loro azione – ha detto -; è chiaro che sono necessari interventi normativi per regolamentare le loro attività, ma questo non significa che tali non possano avere un esito positivo, di apertura e di sprovincializzazione, dal punto di vista culturale. Bisogna, in secondo luogo, non confondere politica, etica e giurisprudenza.  L’intervento legislativo, in questo senso, non deve essere né moralistico né ideologico”.

Ugo Piazza, esperto nelle strategie della comunicazione e commissario del Corecom Sicilia ha aggiunto: “Oggi qualsiasi discussione riguardante le dinamiche comunicative che in continua evoluzione si esprimono sui social media non può prescindere da una riflessione dal punto di vista sociologico. I social network, di fatto, hanno cambiato la nostra composizione e dinamica relazionale dal punto di vista sociale. Questo non deve spaventare, il futuro è per natura inarrestabile, ma ciò non toglie che vanno determinate regole per chi li usa come business e per chi ne abusa per istigare comportamenti nocivi o violenti. Ma resta il fatto che dietro ogni post che viene messo in rete c’è sempre un essere umano che lo genera e questi, come tale, incarna il ruolo o il comportamento che ognuno di noi ha all’interno del proprio tessuto sociale”.

Annandrea Vitrano, attrice, influencer, protagonista del film Un mondo sotto social, metà del duo I Soldi Spicci con Claudio Casisa, che conta 700 mila followers su Instagram e un milione e mezzo su Facebook, ha raccontato il suo punto di vista. “Come un attore teatrale, televisivo o cinematografico, che cambia registro a seconda del pubblico a cui si rivolge – ha detto – anche chi lavora con i social media deve diversificare il linguaggio stesso, cambiare il proprio modo di parlare. Noi siamo nati con il teatro, ma è stato grazie a Facebook, nel 2012, che è stata per noi una importantissima vetrina, che siamo riusciti a raccontare quello che facevamo e che continuiamo a fare coi nostri spettacoli e i nostri film e che non avevamo modo di fare attraverso la televisione. È pur vero che i social ti mettono di fronte a una grandissima responsabilità nei confronti dei giovani, i nativi digitali, ed è per questo che non abbiamo mai accettato, rivolgendoci anche a un pubblico di giovanissimi, di sponsorizzare prodotti che vanno contro la nostra etica come la sigaretta elettronica o il gioco d’azzardo”. 

Sotto la lente di ingrandimento anche sulla tutela degli utenti e dei consumatori, col punto di vista dell’avvocato cassazionista Alessandro Palmigiano, specializzato in diritto civile e commerciale: “La nuova normativa dell’AGCOM – ha commentato – è importante perché si inserisce in un quadro in cui già esistono delle tutele per i consumatori, ma quello degli influencer e dei social media è un settore particolarmente delicato e sensibile, per cui la tutela deve essere immediata ed effettiva. Per questa ragione il decalogo Agcom è importante perché mette degli ulteriori paletti per rafforzare tali tutele”. Palmigiano ha esaminato l’attuale regolamentazione giuridica dell’influencer marketing e in genere della pubblicità occulta o subliminale nei canali sociale l’impatto che tali fattispecie hanno per i consumatori. Ha illustrato poi la disciplina presente nel Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali scorrette, oltre alla normativa sulla pubblicità ingannevole e fornito una disamina dei casi trattati dall’Antitrust ed i relativi provvedimenti sanzionatori, partendo dal caso ultimo della Ferragni e del pandoro Balocco.

In collegamento, infine, Massimiliano Capitanio, commissario dell’AGCOM, che ha chiuso il dibattito. “Come dimostrano i recenti fatti di cronaca, regole condivise e trasparenza sui social, soprattutto in termini di pubblicità, fanno bene a tutti: agli utenti, in primis, ma anche a influencer e creator. L’adozione di poche e semplici linee guida era un atto dovuto perché una fascia sempre crescente di popolazione segue i social per informarsi, intrattenersi e non di rado per orientare le proprie intenzioni di spesa.  Siamo di fronte a nuovi media e trattarli come tali, auspicando contenuti trasparenti ed etici, non fa altro che valorizzarne il ruolo e la professionalità di chi ci lavora”.

Presenti anche alcune classi dell’Istituto tecnico Marco Polo di Palermo: i ragazzi hanno rivolto alcune domande ai relatori, stimolando ulteriori elementi di riflessione.