Celebrazioni ed eventi in tempo di coronavirus

CALTANISSETTA – Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, ha emanato, il 25 marzo, un nuovo Decreto relativo alle celebrazioni ed agli eventi religiosi in seguito alle restrizioni dovute alla pandemia del coronavirus.

L’approssimarsi della Settimana Santa e delle celebrazioni pasquali, che nel nostro territorio coinvolgono con particolare intensità la partecipazione popolare, rende necessario determinare le migliori condizioni di tutela della salute della comunità e nello stesso tempo valorizzare «la forza nella resistenza della fede e nella speranza crocifissa».

Alla luce delle ultime disposizioni della Santa Sede, sia rispetto alle celebrazioni della Settimana Santa sia riguardo alla «concessione di speciali indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi», il Vescovo stabilisce regole precise per le celebrazioni senza la presenza fisica dei fedeli, rinviando ad altra data la Messa Crismale (indicativamente il 29 giugno), rinviando al prossimo anno l’IGF (Insieme Giovani e Famiglie) e gli Esercizi Spirituali del Clero previsti nei prossimi mesi.

Nei giorni del triduo pasquale il Vescovo invita i sacerdoti e i fedeli di tutta la Diocesi a porre alcuni segni di unità e comunione spirituale nonostante la forzata distanza fisica: esposizione del SS. Sacramento il Giovedì Santo in tutte le chiese, di un crocifisso sui balconi delle case il Venerdì Santo, di una candela davanti alle finestre il Sabato Santo, e una statua del Cristo Risorto davanti al portone di tutte le chiese nel giorno di Pasqua).

Il Vescovo celebrerà tutti i riti della Settimana Santa in Seminario e saranno trasmessi in diretta streaming sui canali social della Diocesi, mentre il Giovedì Santo porterà il SS. Sacramento in processione per alcune vie della città e, alle ore 12, impartirà su di essa la benedizione eucaristica davanti al portone della Cattedrale.

Si ribadisce nel Decreto l’indicazione di lasciare le chiese aperte e suonare le campane come prima della pandemia, per richiamare i fedeli alla preghiera nelle loro case e per dire loro: «Non siete soli! Nessuno si senta solo!».

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