Spiagge invase dai bagnanti, niente regole e distanziamento sociale

GELA – Distanziamento sociale? Difficile trovarlo, tanta è stata la voglia della prima abbronzatura. La domenica di sole e senza vento ha stimolato migliaia di gelesi a riversarsi sul nostro splendido litorale. E stamattina l’arenile, dall’ex lido La Conchiglia e fino a Macchitella, è stato “invaso” da bagnanti vogliosi del primo giorno vero di mare. Aperti tutti gli stabilimenti balneari, che hanno rispettato le limitazioni imposte dal DPCM.

Un’indagine indica che il 32,4% degli italiani non sa con certezza quali siano le regole da rispettare in riva al mare; il 30,1% non è sicuro di poter rispettare il distanziamento in spiaggia o sa già che non riuscirà a farlo. Nel nostro litorale il problema non sembra porsi. Gli spazi ci sono ma in pochi si preoccupano di rispettare le distanze. Tante le perplessità.

I bagni al mare si possono fare senza rischi di contagio ma a distanza gli uni dagli altri. In spiaggia i bagnanti dovranno portare la mascherina quando il distanziamento è difficile da mantenere, per avere accesso agli stabilimenti sarà misurata la temperatura a ospiti e personale.  Il distanziamento deve essere di almeno 1 metro tra persone che non appartengono allo stesso nucleo familiare, e in ogni circostanza anche durante la balneazione. Resta la responsabilità di vigilanza sul distanziamento dei bambini.

La pulizia, con regolarità almeno giornaliera, riguarda tutte le superfici, gli arredi delle cabine e le aree comuni; va fatta in modo regolare e frequente la sanificazione delle attrezzature (sedie, sdraio, lettini, inclusi galleggianti e natanti), oggetti e servizi igienici, limitando l’utilizzo delle strutture come cabine-doccia singole e spogliatoi quando non sia possibile assicurare una disinfezione tra un ospite e l’altro. Ai bagnanti verranno forniti disinfettanti per l’igiene delle mani, mentre il personale dovrà essere dotato di dispositivi di sicurezza personale (mascherine, schermi facciali, guanti) e dovrà utilizzarli obbligatoriamente in caso di contatti ravvicinati con i bagnanti. Le mascherine dovranno essere smaltite con i rifiuti indifferenziati. Cartelloni e locandine indicheranno le regole comportamentali.

Lo stesso Istituto Superiore della Sanità ammette come la sorveglianza, nelle spiagge libere, risulti “di difficile praticabilità”. Toccherà ai sindaci applicare le misure per minimizzare il rischio, assicurare la vigilanza e regolamentare gli accessi in modo da garantire il distanziamento interpersonale e individuare le procedure di sanificazione delle aree comuni. Molti comuni stanno adottando le prenotazioni per le spiagge libere attraverso delle specifiche app “sentinella” che consentono ai cittadini di sapere in tempo reale la disponibilità di spiagge  libere.

Altri sindaci hanno messo in campo centinaia di volontari per fare rispettare le regole di distanziamento ma a Gela, la prima vera domenica di mare, l’impressione è quella che non vi siano né regole, tantomeno controlli.

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