I soldi pubblici dell’area di crisi vanno protetti da falsi imprenditori. Il territorio ha già subito e pagato

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – CGIL CISL UIL hanno partecipato con curiosità e rispetto  all’iniziativa pubblica promossa dalla Regione Siciliana e Invitalia in merito alle agevolazioni derivanti dall’area di crisi complessa. L’augurio del sindacato confederale della provincia di Caltanissetta,
rivolto a tante lavoratrici e lavoratori, a tanti artigiani e imprenditori che hanno ancora voglia di investire, ai tantissimi giovani che hanno un’idea e cercano un finanziamento agevolato, ai 420.000 abitanti dei Comuni che fanno parte dell’area, è quello di realizzare veramente l’idea che si ha in testa. Realizzarla non significa edificare un capannone per poi venderlo e neppure ottenere il finanziamento a fondo perduto, realizzare significa mettere in piedi una realtà aziendale in grado di reggere al mercato globale.
Il sud, la nostra Sicilia, la nostra provincia per intero, non può permettersi soldi regalati a cialtroni e truffatori a finti imprenditori a danno di quelli veri. Ricordiamo ancora, con immutata amarezza,  l’entusiasmo per l’arrivo della Zappalà e del polo tessile di Riesi. Tanto fumo, tanto rumore, tanti sogni e speranze, alla fine il nulla, il deserto. Ed i soldi pubblici dove sono finiti? I soggetti istituzionali controllori? Con gli stessi soldi, tanti giovani cittadini del mondo, avrebbero realizzato la loro missione industriale dando ricchezza al territorio. I costruttori di futuro esistono e devono essere aiutati, sostenuti, premiati, il resto, gli approfittatori, vanno scoperti al primo contatto e vanno isolati da tutti gli attori sociali e Istituzionali, solo così si passerà da area di crisi complessa a territorio appetibile ed economicamente forte. CGIL CISL UIL, anche per queste ragioni, chiederanno una riunione in Prefettura alla presenxa di ordini professionali, datoriali, Comune, Regione e Invitalia al fine di evitare atti di furbizia a danno degli onesti, che ci sono sempre stati e spesso non hanno visto le loro idee svilupparsi. Ed infine, un invito immediato, spazio ai lavoratori del territorio interessato.

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