Scavi fibra a San Cataldo, Modaffari: strade lasciate con vere e proprie cicatrici

SAN CATALDO – Nella Città di San Cataldo si posa nuova fibra per la connessione internet ma lo si fa in spregio ai regolamenti, alle leggi vigenti, al buon senso e al decoro della Città.

Pensavamo che l’immensa attività di controllo e regolamentazione dell’esecuzione degli scavi e successivi ripristini avesse ormai condotto ad eliminare le cattive abitudini delle ditte che operano sulle strade cittadine che completano i lavori e li lasciano incompleti o fatti male, ma viceversa siamo costretti ad assistere non solo alla violazione dell’apposito Decreto del 2013 che stabilisce esattamente i termini del rilascio dell’autorizzazione all’esecuzione degli scavi e le relative modalità di scavo e successivo ripristino, ma soprattutto al regolamento voluto fortissimamente dall’Amministrazione Modaffari con il quale si è dato un giro di vite importante alla cattiva abitudine di permettere l’esecuzione di scavi e successivi ripristini in spregio alle buone regole dell’arte..

Grazie a questi due strumenti eravamo convinti di aver messo fine a certo scempio perpetrato nel passato sulle nostre strade, sulle quali spesso sono state lasciate vere e proprie cicatrici che sono durate anni e, non solo hanno creato un effetto visivo spregevole, ma hanno anche creato problemi se non proprio danni (a persone, mezzi, anziani, persone con disabilità etc…).

Quello che abbiamo visto in questi giorni non solo “cancella” il nostro regolamento, ma è evidente che in molti, tra le parti interessate, hanno ridicolizzato e disapplicato anche il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: a San Cataldo sono state passate centinaia di metri di infrastruttura digitale (fibra ottica), con un lascito di lavori non conformi alle previsioni regolamentari!

Nello specifico, ci chiediamo perché l’Amministrazione Comunale non ha imposto l’utilizzo di scavo diverse dalla mini trincea, già in uso da diversi anni e rispettose dei cittadini e della Città, come ad esempio il “no dig” che è uno scavo sotterraneo che non incide sul manto stradale eppure è un’espressa previsione del nostro regolamento: “…Resta nella discrezionalità dell’Amm.ne Comunale l’accettazione delle modalità tecniche di scavo (scavo tradizionale, minitrincea, no-dig, ecc) proposte dalla Ditta richiedente l’autorizzazione. In particolare l’A.C. valuterà l’accettabilità di una tipologia di scavo anzichè di un ‘altra  sulla scorta delle caratteristiche delle strade oggetto di intervento rappresentando fin d’ora che per scavi di un certo impegno la preferenza dell’A.C. ricade sul sistema no-dig per il suo minor impatto sulla sede stradale e sulla sua transitabilità”.

Ed inoltre, se proprio era necessario, gli scavi avrebbero dovuto essere effettuati all’esterno della piattaforma stradale, all’interno delle banchine  o meglio in stretto contatto con i marciapiedi, come previsto sia dal nostro regolamento che dal decreto interministeriale. E invece tutti i lavori di posa della fibra sono stati fatti quasi al centro delle carreggiate, e inevitabili sono stati i disagi alla circolazione. Basta passare per una delle vie più importanti della Città, Corso Vittorio Emanuele, per avere chiara dimostrazione di come non ci sia stato rispetto né delle normative vigenti né della cittadinanza!

Come se ciò non bastasse per espresse previsioni regolamentari, sono assolutamente vietati i ripristini “a zig zag”, ed ancora il ripristino del manto stradale deve avere una larghezza minima pari almeno a quella intercorrente tra il ciglio esterno dello scavo e il marciapiedi ovvero ben altra maggiore larghezza secondo le previsioni di cui all’art. 20 del nostro regolamento. Niente di tutto ciò. Adesso San Cataldo può fregiarsi di un gran serpentone a zig zag della larghezza 50 cm che si snoda per decine e decine di metri, uno spettacolo osceno che farà bella mostra di sé per i prossimo 10 o 15 anni almeno.

Sarebbe già sufficiente ma non è tutto, perché anche i rispristini non sono stati fatti ad arte nel rispetto delle previsioni sia del regolamento comunale che delle previsioni di decreto interministeriale: la nostra Città sarà tappezzata di strisce di strada deformata che creerà moltissimi problemi e farà il paio con quei pezzi di strada che già adesso manifestano dislivelli inaccettabili.

Analogamente e stranamente non comprendiamo come sia possibile che per la stessa tipologia di scavi (posa di infrastruttura digitale in mini trincea) eseguiti nel territorio della vicina Caltanissetta, si è provveduto al ripristino integrale di metà carreggiata, mentre nelle stesse strade del nostro territorio solo miseri 50 cm a cavallo dello scavo!

Su questo argomento abbiamo già inoltrato interrogazione consiliare: in mancanza di adeguati e sufficienti giustificativi documentali, autorizzativi e normativi, ci vedremo costretti ad approfondire la questione e, se il caso, proporremo apposita azione amministrativa nei confronti di chi ha permesso tutto ciò. In particolare, appureremo se esistono le autorizzazioni e se sono state fatte le idonee verifiche durante l’esecuzione ed il completamento dei lavori.

Purtroppo, l’impressione è che ci sia stata sciatteria amministrativa e negligenza, ma anzitutto una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e della Città che meritano ben altra attenzione, cura, solerzia, diligenza e partecipazione attiva a salvaguardia dei nostri diritti e dei nostri interessi.