Una rete di insegnanti nisseni per l’applicazione della LR 9/2011 per la valorizzazione del patrimonio regionale

Sabato 23 novembre si è svolto presso la Biblioteca del Liceo Scientifico “A. Volta” di Caltanissetta il primo incontro tra gli insegnanti referenti per l’applicazione della LR 9/2011 “Promozione, valorizzazione ed insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole” e la delegata del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, prof.ssa Marina Castiglione.

Il Centro, su mandato dell’Assessorato Regionale all’Istruzione e grazie al coordinamento dell’Ufficio scolastico regionale, ha organizzato due corsi di formazione, uno presso l’Università di Palermo, l’altro presso l’Università di Catania, svoltisi da inizio ottobre a metà novembre. Le scuole aderenti hanno individuato alcuni docenti referenti che nei prossimi mesi cominceranno a sperimentare in autonomia dei moduli didattici con obiettivi di apprendimento coerenti con le indicazioni nazionali e/o le Linee guida regionali del 11/10/2018 con riferimento al grado e indirizzo degli studi e al Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) dello specifico Istituto.

Le referenti nissene sono le prof.esse: Maria Carmela Miceli, Alessandra Giunta, Assunta Gallo Afflitto, Anna Lunetta, Laura Cumbo del Liceo Scientifico “A. Volta” (D.S. Vito Parisi); Patrizia Miraglia per l’IISS “L. Russo” (D.S. Maria Rita Basta); Lilla Lo Re, Loredana Scintilla del Liceo Classico, linguistico e coreutico “R. Settimo” (D.S. Maria Irene Collerone).

I progetti saranno pubblici grazie ad un portale per la didattica appositamente elaborato, in cui confluiranno tutte le attività delle centinaia di scuole regionali e aventi come finalità quella di inserire la cultura regionale all’interno di dinamiche storico-linguistiche europee e mediterranee, fuori da una lettura folkloristica e/o campanilistica.

Durante la riunione le docenti hanno valutato la possibilità di stringere una collaborazione che riguardi al momento alcune classi intermedie del ciclo di studi e per questo, sentiti i rispettivi Dirigenti, torneranno a riunirsi giorno 7 dicembre, onde calibrare temi e obiettivi e organizzare un’attività comune a fine percorso.

Tra i moduli possibili e con l’apporto di fonti documentarie d’archivio, letterarie e materiali, verranno valutati i seguenti temi:

  • La Sicilia autoctona → identità etniche e siti archeologici
  • La Sicilia classica → scienziati, tragici, lirici di provenienza greca. Le traduzioni di S. Quasimodo. Cicerone e le Verrine. Dal paganesimo al cristianesimo basiliano.
  • La Sicilia araba e la rivoluzione agricola → Gli arabismi e la nuova toponomastica/antroponomastica; le parole “migranti”
  • La Sicilia normanno-sveva e Federico II → La Scuola Poetica Siciliana/la Lingua dei “Siciliani”/ I gallicismi. La lezione amorosa dagli arabi ai canti popolari di tradizione orale.
  • Il Vespro e le sue conseguenze → Il Lamento di parte siciliana (Quaedam profetia)/I Testi siciliani del 1300 e del 1400/ La via francigena per i pellegrini delle crociate
  • La colonizzazione galloitalica → Il “Gran Lombardo” di Elio Vittorini/ Le parole settentrionali e il nuovo lessico siciliano
  • La Sicilia del secolo di Carlo V: la politica, la religione (l’inquisizione), la lingua (la scelta del toscano e le reazioni alla toscanizzazione e alla ispanizzazione) → Antonio Veneziano e Claudio Mario Arezzo. La “querelle” sull’identità di Shakespeare. I poemi epico-cavallereschi e l’“opra dei pupi”.
  • La Sicilia sei/settecentesca → la “Marianna Ucria” di Dacia Maraini; il feudo e la nuova organizzazione urbanistica; le traduzioni di G. Meli
  • La Sicilia nel Risorgimento → “I Vicerè” di F. De Roberto; “Libertà” di G. Verga; “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa
  • La Sicilia postunitaria e l’inchiesta di Franchetti e Sonnino → Lingua, dialetto, scuola nell’età postunitaria
  • I Fasci siciliani → Le poesie sociali di Mario Rapisardi
  • Una città siciliana tra Ottocento e Novecento: la Caltanissetta di P.M. Rosso di San Secondo, V. Brancati, L. Sciascia, A. Russello, V. Consolo, A. Campanile
  • La Sicilia dello zolfo e la letteratura della zolfara → Alessio Di Giovanni (“Zolfare”, “Gabrieli lu carusu”), Giovanni Verga (“Dal tuo al mio”), Luigi Pirandello (“I vecchi e i giovani”), Rosso di San Secondo (“Il re della zolfara”); Angelo Petyx (“La miniera occupata”); C. Levi (“Le parole sono pietre”). La stratigrafia geologica della Sicilia interna.
  • La Sicilia del latifondo → da Alessio Di Giovanni a i “Mimi siciliani” di Francesco Lanza; Il Gattopardo; la civiltà contadina in G. Pitrè, S. A. Guastella, S. Salomone Marino; le “Parti del discorso contadino” di A. Castelli
  • L’emigrazione → I. Buttitta e “Lu trenu di lu suli”; Lettere di migranti (dagli Stati Uniti; dalla Germania: “Lettere di deportati della terra”, di Antonio Castelli); “La spartenza” di Tommaso Bordonaro; “Scritture di viaggio” di Sabatino Basso e Santo Garofalo
  • I siciliani nella prima guerra mondiale → Le “Lettere dal fronte” di Matteo Russo; la testimonianza di Vincenzo Rabito in “Fontanazza” [edito da Einaudi con il titolo “Terramatta”]
  • Il fascismo in Sicilia e la seconda guerra mondiale → La lezione di Giuseppe Antonio Borgese e il romanzo “Rubé”; scritture popolari: “La mia guerra” di Tommaso Tardino; “Diario di un deportato” di Antonio Garufi
  • La mafia: storia, interpretazioni, conseguenze → Il gergo; la mafia nella narrativa: la lezione di Sciascia; la poesia civile di Ignazio Buttitta: “U pueta nta chiazza” e il “Lamento per Turiddu Carnavale”; i cantastorie
  • Dalla Costituzione del 1812, ai movimenti separatistici allo statuto autonomistico → Lingua e cultura nella Sicilia del dopoguerra; la testimonianza di Danilo Dolci in “Banditi a Partinico”.

 

Nei prossimi giorni il Centro di Studi prenderà contatti con l’Ufficio scolastico provinciale a ché anche altre scuole di ordini diversi possano inserirsi all’interno di questo primo qualificato nucleo di docenti.

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