«Sciacca città delle terme»… che però sono state chiuse

SCIACCA – Nel 2003 con un referendum si è tentato, mancando il quorum, di aggiungere al nome della città il toponimo Terme. Nel 2014 le procedure per un nuovo referendum si sono bloccate nonostante la Regione avesse dato il via libera perché non è stato possibile accorparlo, ai fini di un risparmio dei costi, con un’altra tornata elettorale. Due tentativi andati a vuoto per consolidare il rapporto tra la città e la propria risorsa. Oggi da Palermo arriva la notizia che in commissioni affari costituzionali è passato un disegno di legge che autorizza i Comuni termali in Sicilia ad aggiungere la dizione “Terme” semplicemente con una delibera di consiglio comunale.

Ma tutto ciò sa di beffa visto che a Sciacca le Terme sono chiuse dalla primavera del 2015 e le prospettive di una riapertura sono affidate a percorsi legislativi complessi. Il primo firmatario del disegno di legge è un deputato regionale saccense, il grillino Matteo Mangiacavallo, il quale capisce bene che la cosa fa sorridere e anche amaramente in una città che sente la ferita delle Terme chiuse.

“Lo capisco – ci dice – le Terme sono chiuse a Sciacca e Acireale, questa iniziativa potrebbe suonare come una beffa, ma l’ho voluta portare avanti ugualmente proprio perché non voglio pensare che lo saranno per sempre. Presto riavremo le nostre Terme, – aggiunge fiducioso. ne sono convinto, e potremo promuoverle anche attraverso il nome delle città in cui sono presenti”.

Adesso il disegno dovrà passare dal vaglio dell’aula, il deputato Mangiacavallo chiederà di fare calendarizzare la discussione quanto prima. In sostanza, i Comuni dove sorgono insediamenti o bacini termali possono aggiungere la dizione “Terme” alla propria denominazione attraverso la sola deliberazione del consiglio comunale. Quest’ultima dovrà però essere adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri e dovrà essere sottoposta al silenzio assenso dei cittadini che potranno manifestare l’eventuale contrarietà sottoscrivendo, entro 60 giorni, apposita petizione popolare valida solo nel caso di raggiungimento della soglia di un quinto degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune interessato. Nel 2003, durante la giunta guidata da Ignazio Cucchiara, con il referendum comunale non è stato raggiunto il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto che sono andati alle urne. Anche in quel caso si parlò di beffa, con conseguenti risvolti di carattere politico. Ora a Sciacca si spera in una riapertura delle Terme per la stagione termale 2017, ma non sarà facile. Al nome ci si penserà dopo. fonte Giuseppe Recca lasicilia.it – http://www.lasicilia.it/news/agrigento/36576/sciacca-citta-delle-terme-che-pero-sono-state-chiuse.html

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.