Mancata convocazione della Consulta dei Giovani all’incontro da Tornatore e Guarino, la posizione del Polo Civivo

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Quando invocammo una chiamata al ritorno alla vera natura del Polo Civico, attraverso la nostra
conferenza-stampa del 7 dicembre, non intendevamo fare battaglie di “avanguardie pensanti” o
realizzare scissioni che ci avrebbero fornito qualche cambiale da scambiare successivamente, né
tantomeno agivamo sotto l’effetto di un non meglio specificato “grumo di rancori”, ci riferivamo
piuttosto a quanto sta accadendo proprio in questi giorni e che, dall’interno del Movimento
avevamo più volte affrontato senza che poi l’azione amministrativa coincidesse con l’indirizzo
politico: attività natalizie mai programmate, salvo garantire mostre che la stessa Assemblea del
Movimento aveva ritenuto non prioritarie culturalmente e non giustificabili sotto il profilo
dell’analisi costi-benefici; contrattazioni porta a porta sulla ZTL. Ma, soprattutto, ciò che dà il polso
della assenza di un metodo interiorizzato e convinto di partecipazione, è stata la mancata
convocazione della Consulta dei Giovani all’incontro di giorno 2 gennaio, promosso dai neoassessori
Tornatore e Guarino.
Vogliamo cogliere anche noi l’elemento positivo, prendendo esempio dalle parole del comunicato.
Dicono i nostri giovani concittadini: «Ci dispiace che incontri simili siano stati pensati (al di là dei
tempi stretti) senza interpellare chi rappresenta, per vostra volontà, i giovani di Caltanissetta». La
“volontà” di partire immediatamente con l’istituzione delle Consulte, sfruttando un regolamento
della passata amministrazione Campisi, è stata determinata da un’azione convinta ed efficace,
quasi temeraria, di alcuni aderenti del Polo Civico, ma con molte remore e ritardi di natura
amministrativa. Oggi ancora una volta si dimostra che chi rappresenta il Polo a qualunque livello
non si è mai sentito realmente protagonista di questa visione, ma soprattutto ha scambiato e
continua a scambiare la partecipazione per un fatto occasionale e non di sistema. Più che altro una
“passerella partecipata”. La mancata sedimentazione (o, peggio, la non conoscenza) della
strutturazione istituzionale degli strumenti partecipativi, conduce ad usi saltuari e improvvisati,
che banalizzano, insteriliscono, strumentalizzano o ridicolizzano quello che dovrebbe essere un
serio e continuo stimolo alla cittadinanza attiva.
Eppure un seme deve essere germogliato se i giovani, nonostante tutto, concludono dicendo di
voler promuovere una «reale partecipazione attiva». Essi sanciscono di fatto la validità dell’idea,
bocciando inesorabilmente gli attuali interpreti.

Alfredo Caputo
Marinella Cardella
Alberto Carlino
Marina Castiglione
Piero Cavaleri
Giancarlo Ciulla
Enzo Cusimano
Amedeo Falci
Peppe Firrone
Paola Garofalo
Ruben Giamporcaro
Giuseppe Giugno
Rocco Gumina
Patrizia Miraglia
Michele Pilato
Mimmo Riccioli
Ferdinando Rovello
Salvatore Vitaliti

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