Eccezionale risultato per la cooperativa sociale Etnos che sul Financial Times, classifica stilata in partnership con Statista, viene identificata tra le prime 1000 aziende europee in più rapida crescita con FT1000: Europe’s Fastest-Growing Companies 2025.
L’elenco che classifica le aziende più agili e inventive d’Europa vede la presenza dell’azienda capitanata da Fabio Ruvolo.
Il rapporto offre, tra l’altro, un profilo dell’azienda con la più alta crescita dei ricavi nell’ultimo triennio di riferimento e che sta ottenendo ottimi risultati in un settore di crescente importanza e offre un’opportunità unica per mettere in luce le aziende che stanno avendo successo e stanno crescendo rapidamente in Europa.
“La pubblicazione è per noi un importante traguardo – afferma Fabio Ruvolo -. Per la prima volta la nostra azienda rientra nel ranking del Financial Times FT1000 collocandosi al 89 posto con una crescita esponenziale negli anni dal 2019 al 2022. Dopo la classifica del Sole 24 ore che ci ha visti tra le aziende leader nella crescita 2024 al 25esimo posto e tra le pochissime aziende siciliane a posizionarsi così in alto nella classifica, arriva un’altra conferma per la nostra realtà. Un riconoscimento che arriva in un momento storico particolare per noi, che ci vedrà presto protagonisti di una nuova ‘scommessa’. Con la classifica arriva anche e sempre di più la consapevolezza riguardo l’importanza dei nostri servizi per favorire un vero cambiamento a livello sociale e di integrazione lavorativa. E’ uno sprone a fare sempre di più per i nostri ragazzi speciali, che sono la nostra forza. Guardiamo al futuro rinnovando in nostro impegno quotidiano nella per un domani migliore – conclude ruvolo-. Rientrare tra le aziende più competitive e ambiziose d’Europa è per noi un immenso orgoglio e un un prestigioso riconoscimento”.
L’FT1000: Europe’s Fastest Growing Companies è sponsorizzato da Elite, la più grande rete internazionale di Pmi e mercato privato d’Europa. Il Rapporto speciale di FT è distribuito in Europa attraverso il quotidiano Financial Times e su FT.com.
