Emergenza siccità in Sicilia. Uno studio della Cisl per la provincia di Caltanissetta rivela: nessuna manutenzione sulle dighe da decenni

In una fase in cui l’emergenza siccità sta interessando l’Italia intera, con la Sicilia a subire il maggiore rischio, la Regione non ha ancora sbloccato i fondi già disponibili del “Patto per il Sud” che potrebbero quadruplicare le risorse idriche degli invasi presenti nella provincia di Caltanissetta.

La CISL e la Fai di Agrigento Caltanissetta Enna ha effettuato uno studio sullo stato delle dighe che gravitano sul territorio nisseno sia su quelle impiegate per uso irriguo che per uso potabile. I tre invasi impiegati per uso irriguo sono le dighe Comunelli, Cimia e Disueri.

La diga Comunelli ha una capacità d’invaso, a partire dalla sua costruzione, di 8 milioni di metri cubi, la Cimia 10 milioni di mc e l’invaso di contrada Disueri 23,6 per un totale di 41,6 milioni di mc. Oggi però la capacità d’invaso attuale è di 8 milioni di metri cubi. Una ridotta capacità dovuta all’insabbiamento delle stesse e alla mancata manutenzione delle infrastrutture. Tutto ciò significa che ad oggi si può utilizzare circa il 25% della reale capacità d’invaso e molto spesso capita che l’acqua accumulatasi viene scaricata a mare.

Il governo regionale e le istituzioni locali devono semplicemente impegnare i fondi del “Patto per il sud” già individuati per la gestione e la manutenzione delle dighe per un totale di 21 milioni e 775 mila euro.

“Il dramma reale – affermano il segretario della Cisl, Emanuele Gallo e della Fai Cisl Filippo Bartolotta – è che questi continui ritardi comportano il mancato impegno dei lavoratori edili per il ripristino della infrastruttura e il mancato raccolto degli agricoltori che impiegano in questa provincia migliaia di lavoratori. E’ assurdo che accada pur avendo i fondi a disposizione”.

“Inoltre gli imprenditori agricoli devono supportare dei costi aggiuntivi per la costruzione di laghetti privati artificiali”.

“Il problema, dunque, non è solo la scarsità di precipitazioni piovose, ma il mancato utilizzo delle infrastrutture che già esistono sulle quali da diversi decenni non si fanno gli interventi opportuni per svuotare le dighe dalla sabbia accumulatosi negli anni”.

Altri interventi necessari, e già previsti dal Patto per il sud, riguardano la disostruzione degli scarichi di fondo e interventi sulle strutture delle dighe come ad esempio la diga Comunelli.

Il passaggio di gestione di queste dighe dall’assessorato all’agricoltura a quello dell’energia ha finito con il peggiorare la situazione.

“Sarebbe stato più naturale lasciare la gestione all’assessorato all’agricoltura”, spiega Gallo. “Questo è un appello forte che si vuole fare alle istituzioni locali e Regionali affinché si intervenga in maniera celere perché a volte il problema non è la mancanza di fondi ma il loro mancato utilizzo per responsabilità delle istituzioni. E’ urgente procedere con la presentazione dei progetti in tempi celeri”.

“L’acqua della diga Ancipa, gestita da Enel Green Power nel territorio di Troina, viene utilizzata sia per uso potabile che irriguo per il territorio di Enna e Caltanissetta. Ha una capacità potenziale d’invaso di 28 milioni di mc, mentre ne riesce a contenere solo 10, perché insabbiata e con crepe nelle infrastrutture. Nessun intervento straordinario in questo caso è stato previsto”.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.