CIGIL. Salvate i nostri Comuni, non siamo un “grande sfascio di Stato”, non siamo auto da rottamare da donne e uomini!

Una provincia che va indietro, per una chiara responsabilità dello Stato che ha deciso di abbandonarla al suo destino evitando anche la manutenzione ordinaria delle strade, da quelle urbane ai collegamenti viari esterni. Era il 19 Marzo 2017 e la CGIL della provincia di Caltanissetta consegnava all’allora Ministro Del Rio un corposo dossier ricco di numeri (dati sulla un’occupazione, migrazione giovanile, mortalità delle imprese) per descrivere il declino economico, il tutto corredato di foto delle varie strade oltre che delle stazioni ferroviarie. Sono trascorsi 18 mesi, è cambiato Governo e qui di  Ministro alle Infrastrutture , all’Onirevole Ministro Toninelli ed al nuovo Governo Nazionale diciamo ciò che abbiamo sempre detto prescindendo da chi Governa: NON ABBANDONATE i 22 COMUNI della provincia di Caltanissetta, qui, ogni giorno, si rischia di morire o di incidente stradale, o di sanità negata o di povertà reale. Questo è oltre il declino, siamo nel baratro e solo una coesione sociale intelligente ed una autorevole volontà politica – Istituzionale possono intervenire per dimostrare che non esistono altri “disegni” negativi e nefasti a danno di 275 mila cittadini. Ciò che ieri era precario oggi è voragine, per esempio la strada Mussomeli – Serradifalco, ciò che ieri era strada dissestata oggi è fango, pietre, restringimento della carreggiata, questo accade in tutti i Comuni del famoso Vallone, cioè Vallelunga Pratameno, Villalba, Milena, Acquaviva Platani, Montedodo, Sutera, accade anche per i collegamenti in direzione di Caltanissetta. Non va meglio nella zona sud, basti pensare alla famosa Butera – Gela, buia e con una voragine che insiste da 4 anni  in una curva degna di una politica precaria anche nel guardare le strade storiche, la stessa precarietà si registra nei collegamenti tra Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi e Sommatino, quasi una disgrazia oltre che una “dimensione avventura” percorrere le strade anche se piove da qualche minuto. La CGIL, congiuntamente alla categorie sindacale che segue l’andamento dell’edilizia e quindi delle costruzioni cioè la Fillea Cgil , esprime vicinanza e sostegno ai Sindaci, ai comitati spontanei che in tante città si sono costituiti, a chi ha veramente a cuore il presente di queste realtà locali menzionate. La CGIL insiste nel dire che ci sono diversi segnali che lasciano presagire l’idea di abbandono di ogni singolo Comune, il taglio dei fondi dedicati alle periferie, i tagli nella sanità pubblica, la mancata programmazione, pianificazione e copertura finanziaria delle arterie stradale e urbane, sono tutti indicatori che lo Stato centrale non nutre nessun interesse per noi. Non siamo fessi, siamo esseri umani e ci ribelliamo  all’idea di ridurci in un ” grande sfascio”, non siamo auto vecchie da rottamare, siamo donne e uomini, abbiamo una mente e un cuore, tanti sogni e tante sofferenze, amiamo la vita, sappiamo che significa vivere al Sud e non vogliamo abbandonarlo. La politica produca fatti, non si limiti agli annunci, di annunci abbiamo le tasche piene della stessa grandezza delle voragini. Il danno derivante dall’isolamento come se fossimo isola nell’isola ha un riflesso anche sul valore di terreni e fabbricati che vengono svalutati dal mercato immobiliare così come aumentano i costi per i cittadini e le imprese per ogni singolo spostamento.

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