Approda a Gela “Lo scarabocchio”, la novità letteraria di Cinzia Nazzareno

GELA – A distanza di tre anni dall’ultimo incontro la scrittrice Cinzia Nazzareno ritorna a Gela, dove presenterà la sua nuova fatica letteraria dal titolo “Lo Scarabocchio”, il nuovo, delicato e perturbante romanzo sull’identità di genere, appena uscito in libreria e già da più parti accolto da lusinghieri giudizi di pubblico e di critica.

Edito da Bonfirraro e creato alla penna, delicata e intimista, della nota scrittrice niscemese, dal libro emerge un determinato spaccato storico e sociale che, non accettando il protagonista – il transgender Genny – ricrea un contesto cieco e bigotto, pervaso da infiniti pregiudizi nei confronti della “diversità”, che sopprime con il biasimo e la critica qualsiasi afflato di libertà.

Nella città di Eschilo l’appuntamento è previsto sabato 24 giugno alle 18.30, alla libreria Mondadori Store di via Marconi: qui la scrittrice sarà accompagnata dall’analisi della docente Graziana Cannadoro con le letture di Lucilla Anzalone. È tramite la loro voce che prenderà vita Olmo, il piccolo borgo siciliano degli anni ’70 in cui è ambientato la maggior parte del romanzo.

È qui, infatti, che vive la famiglia, apparentemente felice, di Filippo Aletta, un ex dongiovanni, adesso attorniato dalla stima sociale dei compaesani e da una ricchezza inestimabile. Soltanto il suo ultimogenito, lo strano e tormentato Gianni, detto “Genny”, gli desta alcune preoccupazioni. Ma il ragazzo vuol sentirsi libero e, al di là delle rigorose logiche familiari, manifesta la sua vera identità che lo vede donna intrappolato in un corpo di un giovane imberbe. Il padre, in preda a una crisi di nervi, lo caccia da casa e gli intima l’immediato trasferimento a Roma. È lì che, ingenuo, spera di incontrare il vero amore…

Per molti, infatti, Genny è soltanto uno “scherzo” della natura, ma quella della Nazzareno, che affronta tutto con delicatezza senza mai calarsi in descrizioni perverse e pruriginose, funge da forte denuncia di un’atmosfera culturale ancora brancatiana, ossessionata dal sesso e dalla virilità da affermare e manifestare a tutti i costi, e prosegue con colpi di scena che sbaragliano anche i protagonisti, fino a giungere a uno struggente finale mozzafiato.

Due, inoltre, le chiavi di lettura del romanzo, visto che l’autrice costruisce “Lo scarabocchio” con una particolare e straordinaria struttura a cornice, che apre, pervade e chiude il racconto e ne rivela il messaggio più profondo, non dimenticando mai l’impatto con l’attualità e invitando senz’altro a riflettere sull’infinita complessità del reale.

Non una semplice storia di trans, quindi… ma un racconto ricco di suspense, forte e struggente in alcuni momenti narrativi, addolcito dallo scavo psicologico nell’animo di un giovane innocente, tant’è che Emanuela Ersilia Abbadessa, una delle più note scrittrici del panorama nazionale, tra le prime ad aver letto il libro in anteprima, ha voluto dedicare un significativo endorsement. “La Nazzareno – ha scritto per la quarta di copertina – racconta con delicatezza un’intera epopea familiare, attraverso la difficoltà di una protagonista in absentia, intima e lieve, che vuole affermare la propria identità sessuale in una Sicilia ancora impreparata al cambiamento”.

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