Alla “Carducci” di San Cataldo il progetto Educare alle competenze sociali e relazionali

SAN CATALDO – Nell’ambito del Progetto “Sportello di ascolto”, nel corso dell’anno scolastico 2022/23, nella Scuola secondaria di I grado “G. Carducci” di San Cataldo, è stato realizzato il Progetto/laboratorio “Life skills education”. Il progetto, di cui sono referenti le docenti Maria Catalda Falduzzi e Concetta Pirnaci, è stato proposto da tutta l’équipe del Servizio Dipendenze di San Cataldo, secondo un percorso triennale, allo scopo di perseguire i seguenti obiettivi: riflettere sulla life skills education; implementare le competenze sociali e relazionali dei partecipanti; creare uno spazio di confronto.

Il laboratorio è stato pensato come spazio in cui era possibile esperire le proprie competenze sociali e relazionali, confrontandosi con il pensiero e con l’esperienza dell’altro, avendo così l’opportunità di apprendere, modificare e creare.

Gli operatori del Servizio Dipendenze di San Cataldo, la dott.ssa Maria Concetta Anzalone e la dott.ssa Eleonora Tempo, in collaborazione con tutti i docenti e con l’attenta e competente guida dell’animatore digitale prof.ssa Loredana Raimondi, hanno somministrato moduli a risposta chiusa riferiti a specifiche life skills per ognuna delle 34 classi dei due plessi della Scuola, “Carducci” e “Balsamo”, in particolare: nelle prime classi, il modulo Comunicare in modo efficace (213 risposte) e Consapevolezza digitale (192 risposte; nelle seconde classi, il modulo Gestione dello stress (215 risposte) ed Empatia (193 risposte); nelle terze classi il modulo Problem solving (211 risposte) Decision making (213 risposte) e Pensiero creativo (200 risposte).

Il modulo che ha visto la partecipazione dell’intera popolazione scolastica è quello intitolato Life Skills, che raggruppa le dieci competenze di vita, risorse da potenziare a partire dalle attitudini personali di ciascun alunno.

L’elaborazione dei dati  ha permesso di comprendere come si pongano gli alunni in merito alla  capacità di risolvere i problemi o di  esprimere ciò che  pensano o ciò che  provano, e in merito alla modalità di utilizzo degli strumenti tecnologici, alla capacità di capire le proprie e altrui emozioni o di mettersi in relazione con gli altri o di rivedere decisioni già prese; in merito alla possibilità di migliorare la comunicazione e di affrontare gli eventi  stressanti anche attraverso il pensiero creativo o strategie funzionali al proprio benessere.

Le risposte degli alunni hanno evidenziato un equilibrato rapporto con gli strumenti tecnologici  poiché hanno chiara la quantità di tempo da dedicare all’uso di cellulari, giochi e social compresi;  a volte fanno fatica nelle gestione di imprevisti o  situazioni stressanti,   in molte classi è emersa anche la difficoltà a modulare l’ansia e alcune emozioni come la rabbia.

La metodologia utilizzata è stata per lo più attiva e partecipativa, dopo la compilazione dei moduli già descritti in premessa, sono stati proposti giochi di ruolo, esercitazioni narrative, attivazioni autobiografiche, giochi didattici.

Nei momenti di incontro, si è teso a creare un clima di fiducia e di confronto proponendo lo spazio di laboratorio come “luogo speciale” in cui poter raccontare e raccontarsi, stimolati da esercitazioni e attivazioni. Le diverse azioni, che sono state vissute dai partecipanti con particolare coinvolgimento e capacità di mettersi in gioco, sono state pensate come strumenti per ragionare insieme su: modalità del comunicare, ascolto attivo, gestione delle proprie emozioni, approccio empatico, importanza dell’utilizzo e del potenziamento della propria capacità creativa, consapevolezza del proprio potere personale.

L’esperienza ha voluto incoraggiare e suggerire, attraverso suggestioni personali, microprocessi di autoconsapevolezza e autodeterminazione utili per ciascun alunno.

Ogni partecipante ha avuto la possibilità di sentirsi protagonista del percorso, scegliendo di relazionarsi con gli altri componenti del gruppo. La durata per ciascun laboratorio è stata di due ore per classe. La dott.ssa Maria Concetta Anzalone ha curato “l’ascolto” individuale di alunni, genitori e docenti, non solo nei giorni prestabiliti ma tutte le volte che si è presentata una richiesta.

A conclusione del percorso, il prossimo 15 maggio, alle ore 16:00, è previsto anche un incontro con tutti i genitori degli alunni per un feedback in merito al progetto e per dare indicazioni operative sulle life skills education da proporre in famiglia.