Zfm Sicilia. Sindaci e comitato incontrano il governo regionale. «non possiamo permetterci neanche un giorno di ritardo»

Sindaci e Comitato per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia, scendono di nuovo in Piazza. Ieri mattina una rappresentanza ha presidiato lo spazio antistante Palazzo d’Orleans, per rivendicare il #dirittodicittadinanza e la celere definizione del percorso legislativo istitutivo delle zone franche montane in Sicilia.
La delegazione, ricevuta dall’assessore agli Enti Locali, Marco Zambuto, ha consegnato una “lettera aperta”, indirizzata al presidente Musumeci e ha ottenuto un incontro – fissato per martedì prossimo – con l’assessore regionale per le Attività Produttive, Mimmo Turano, a cui compete la perimetrazione delle zone franche montane.

Nella lettera aperta, sindaci e comitato lamentano ritardi e disinteresse “che fin qui è stato dedicato alla questione proprio da parte di chi avrebbe dovuto e dovrebbe, al contrario, dedicarvi la massima attenzione, svolgendo un’azione più incisiva, assegnatole dal ruolo istituzionale e di governo proprio di Presidente della Regione”.

«Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’assessore Zambuto, delegato dal presidente Musumeci, ad ascoltare le ragioni della delegazione e altresì, quanto dichiarato ai media, ovvero,  “l’assunzione di tutte le iniziative di competenza affinché si possa giungere nel più breve termine possibile all’attivazione delle Zone franche montane in Sicilia”. – dichiara Vincenzo Lapunzina, presente dell’Associazione zfm Sicilia – Adesso, come indicato nel documento consegnato, è fondamentale che il presidente dia seguito all’Ordine del Giorno votato all’unanimità dall’ARS».

«Le Terre alte di Sicilia – conclude Lapunzina – non si possono permettere neanche un giorno di ritardo, rispetto alle questioni condivise con il rappresentante del governo regionale e riportate nella lettera aperta».

 

 Di seguito “Lettera aperta”

Al Presidente della Regione Siciliana

È noto che il Parlamento regionale, l’11 maggio scorso, ha votato all’unanimità l’Ordine del Giorno n. 544, firmato da tutti i Presidenti dei Gruppi Parlamentari, con il quale si è impegnato la S.S. ad assumere tutte le necessarie e conseguenti iniziative finalizzate a dare concreta attivazione delle zone franche montane in Sicilia, in coerenza con quanto in precedenza lo stesso Parlamento aveva espresso unanime consenso votando il «Disegno di legge voto da sottoporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto, recante “Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia”» (n. 641/A).

Tuttavia, dall’11 maggio scorso, nessuna concreta iniziativa sembra sia stata assunta dal Governo della Regione nonostante l’impegno richiesto dal Parlamento, tanto che la questione, come avrebbe dovuto essere, non è stata nemmeno presentata alla Commissione Paritetica in occasione dell’incontro dello scorso 17 giugno.

Per la precisione risulta che a quell’incontro avvenuto presso l’ARS, l’Assessore per l’Economia, impossibilitato ad intervenire in quanto impegnato fuori sede per impegni istituzionali, abbia fatto pervenire una nota con “i punti salienti pendenti innanzi la Commissione Paritetica”, tranne però indicare qualsiasi riferimento alla discussione pendente sulle ZFM, proprio in esecuzione dell’ordine del giorno votato dal Parlamento, il quale, è bene ribadirlo, recita: “Impegna il Presidente della Regione a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune, affinché la Commissione Paritetica adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’Istituzione delle zone franche montane, anche destinando, in via prioritaria, a quest’ultima le risorse provenienti dal gettito dell’iva all’importazione”.

Inoltre, non risulta che l’Assessore regionale alle Attività Produttive abbia concluso l’iter di individuazione dei territori, quindi dell’ubicazione delle aziende ai sensi degli articoli 1 e 5 delle “Disposizioni” (sollecitato con nota del 12 aprile u.s.), la cui “puntuale definizione dei Comuni interessati ai benefici previsti dalla proposta legislativa in esame” avrebbe consentito e consentirebbe alla Ragioneria generale dello Stato di evadere in tempi brevi la richiesta ricevuta dalla Commissione Bilancio del Senato, finalizzata a “costruire la quantificazione degli oneri come previsione di spesa”.

Con la presente quindi, non possiamo esimerci dal mettere in evidenza la situazione di fatto e, a tutt’oggi, la mancanza di risposta alle reiterate richieste di audizione rivolte alla Signoria Sua.

Non sfuggirà di certo alla Sua attenzione che ogni giorno che passa la situazione socio economica che vivono le zone interne montane delle Terre alte di Sicilia si fa sempre più grave, per cui è urgente che il Governo della Regione assuma le necessarie iniziative affinché il percorso legislativo in esame possa concludersi positivamente in tempi brevi.

Le comunità che risiedono nei 133 Comuni interessati al provvedimento delle zone franche montane non possono più aspettare. Esse necessitano di attenzioni inedite, concrete e, soprattutto, immediate.

Proprio a difesa dei loro interessi, non si può non rimarcare con rammarico il disinteresse che fin qui è stato dedicato alla questione proprio da parte di chi avrebbe dovuto e dovrebbe, al contrario, dedicarvi la massima attenzione, svolgendo un’azione più incisiva, assegnatole dal ruolo istituzionale e di governo proprio di Presidente della Regione.

Per questo motivo gli amministratori e il Comitato continueranno il loro impegno in tutte le sedi ragionali e nazionali per ottenere una risposta soddisfacente alla situazione di oggettivo complessivo disagio delle popolazioni delle Terre alte di Sicilia.

 

Firmato i sindaci di:

 

Acquaviva Platani, Agira, Aidone, Alessandria della Rocca,  Alimena, Assoro, Basicò, Baucina, Bisacquino, Bivona, Blufi,  Buccheri, Buscemi, Caccamo, Calascibetta, Caltabellotta, Caltavuturo, Cammarata, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Capizzi, Cassaro, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Castellana Sicula, Castelmola, Casteltermini, Castiglione di Sicilia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Centuripe, Cerami, Cesarò, Chiaramonte Gulfi, Chiusa Sclafani, Ciminna, Contessa Entellina, Corleone, Erice, Ferla, Fondachelli-Fantina, Frazzanò, Gagliano Castelferrato, Galati Mamertino, Geraci Siculo, Giarratana, Giuliana, Godrano, Grammichele, Gratteri, Grotte, Isnello, Leonforte, Lercara Friddi, Librizzi, Licodia Eubea, Limina, Linguaglossa, Longi, Lucca Sicula, Maletto, Malvagna,  Marianopoli, Marineo, Mazzarino, Milo,  Mirabella Imbaccari,  Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Montemaggiore Belsito, Monterosso Almo, Motta d’Affermo, Mussomeli, Naro, Naso, Nicolosi, Nicosia, Nissoria, Novara di Sicilia, Palazzo Adriano, Palazzolo Acreide, Pedara, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Pollina, Prizzi, Raccuja, Ragalna, Randazzo, Regalbuto, Resuttano, Roccafiorita, Roccapalumba, Roccella Valdemone, Rometta, San Cono, San Fratello, San Giovanni Gemini, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, San Teodoro, Sant’Alfio, Santa Caterina Villarmosa, Santa Cristina Gela, Santa Domenica Vittoria, Santo Stefano Quisquina, Sclafani Bagni, Serradifalco, Sperlinga, Sutera, Trecastagni, Troina, Tusa, Ucria, Valguarnera Caropepe, Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villalba, Villarosa, Zafferana Etnea.

 

F.to il Comitato promotore:

Vincenzo Lapunzina (Associazione il Caleidoscopio), Alberto Virga (Consorzio Centro Commerciale Naturale di Gangi), Antonio Polito (CCN Petralia Sottana), Salvatore Cassisi (CCN  Polizzi Generosa), Vincenzo Spinelli (CCN di Nicosia),   Giuseppe Cità (Responsabile di zona della Confesercenti), Calogero Spitale (Responsabile di zona della CGIL), Giuseppe Profita (Responsabile di zona di CASARTIGIANI), Salvatore Bartolotta (Coordinatore dei Borghi più Belli d’Italia – Sicilia), Salvatore Bivona (Presidente Cidec Sicilia), Lidia D’Angelo (Presidente associazione Pro Piano Battaglia e Madonie)

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