Università. Il rettore Micari: “Caltanissetta non si tocca”. Soddisfazione del sindaco Gambino

L’impegno dell’Università di Palermo nella città di Caltanissetta è confermato e sono in programma azioni di potenziamento tra le quali l’assunzione di tre ricercatori nei tre corsi di laurea. E’ quanto emerso nella conferenza stampa tenutasi venerdì mattina al Comune di Caltanissetta alla presenza del rettore, Fabrizio Micari, del sindaco della città, Roberto Gambino e del presidente del Consorzio universitario nisseno, Giovanni Arnone.

“Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro di oggi e delle affermazioni del rettore Micari perché abbiamo avuto conferma sul futuro dei corsi di laurea”, afferma a margine il sindaco Gambino. Dal prossimo anno – secondo le stime del Consorzio universitario – circa 750 studenti frequenteranno l’Università a Caltanissetta nei corsi di laurea di Medicina e chirurgia, Scienze agrarie, Ingegneria biomedica e Ingegneria elettrica. Corso, quest’ultimo, che proseguirà fino a scadenza naturale nel 2021. In un biennio si dovrebbe raggiungere la quota di mille iscritti. “Per l’economia locale è un dato significativo – prosegue il sindaco -. Siamo determinati a difendere e cogliere questa opportunità nel nostro territorio”.

In merito alla nascita di un corso di Medicina con 60 posti presso l’università Kore di Enna, il rettore Micari ha spiegato la ratio del progetto che non si contrappone alla presenza del corso su Caltanissetta.

“Sono qui per dirvi che Caltanissetta è un corso che funziona benissimo. Caltanissetta non si tocca perchè quello di Enna è un corso aggiuntivo”, ha detto il rettore di UniPa, ribadendo che su Medicina “non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro, anzi andiamo avanti con più convinzione”. Una delle tre posizioni di ricercatore finanziate dal Consorzio universitario sarà destinata a Medicina. “Il corso di Enna – ha aggiunto il rettore – sarà qualcosa di aggiuntivo poiché in Sicilia c’è una forte richiesta di studiare medicina in università pubbliche e ci sono molti ragazzi che vanno fuori. Dare un’opportunità in più, in questo caso Enna, è qualcosa di positivo nell’interesse complessivo del sistema”.

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