Unità Siciliana LE API: Presidente Musumeci: la Sicilia prende fuoco e non “diventerà bellissima”.

La Sicilia brucia.
Dalla Riserva dello Zingaro di San Vito Lo Capo a Lipari, dal Bosco della Moarda di Altofonte a Piana degli Albanesi, dal Parco archeologico dell’Himera a Selinunte, dalle colline di Messina ad Alcamo Marina e e Castiglione di Sicilia.
Sono 25071 ettari di bosco andati in fumo.
Ci addolora e ci fa rabbia constatare che il 60% dei roghi sia di origine dolosa: sono stati scoperti i punti di innesco!
Fa ancora rabbia sapere che molte aziende agricole sono chiuse per l’abbandono delle campagne, venendo così a mancare quelle insostituibili funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione di ampie aree del territorio.
Il 90% degli incendi si è sviluppato fuori dalle aree demaniali, quasi sempre per mano criminale dell’uomo, mafioso e non, per il perseguimento di sporchi interessi economici, per accaparrarsi appalti di manutenzione e reimpianti boschivi, per mantenere assunzioni e guardianie clientelari, per estendere la superficie da destinare al pascolo, per ritorsioni e, peggio ancora, vorremmo non sia vero, come strumento di ricatto politico.
La Sicilia che brucia perde la sua bellezza naturale, il suo fascino, perde i suoi paesaggi, la macchia mediterranea con le sue piante spontanee, scompare il polmone verde di una terra che ha il pregio di una pregevole biodiversità.
La Sicilia, “giardino del Mediterraneo”, viene abbandonata nelle mani di piromani e criminali mafiosi da una classe politica inetta ed incapace.
Ogni anno la stessa storia, ogni anno una emergenza incendi mentre ancora il Piano Regionale Antincendi per la programmazione delle attività di previsione e prevenzione e la lotta agli incendi resta fermo al palo per la solita burocrazia e dispute di competenza.
E non mancano gli operai forestali; la Sicilia tra stagionali e fissi ne conta 23000: 6 operai per chilometro quadrato di bosco, oltre a 993 uomini del corpo forestale, 163 commissari e funzionari, 804 ispettori e revisori forestali.
E che dire dei 50.000 siciliani che ricevono il reddito di cittadinanza e che attendono di essere utilizzati per lavori di pubblica utilità?
Perché non li utilizziamo per attuare, in tempo utile, tutti i lavori che salvaguardino dal fuoco i nostri boschi?
O abbiamo il timore di perdere il consenso elettorale?
Presidente Musumeci, la scongiuriamo, non faccia andare in fumo la Sicilia.
Se brucia non “diventerà bellissima”!

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