Un cannone in bronzo, risalente alla seconda metà del sedicesimo secolo, è stato recuperato dalle acque antistanti la foce del fiume Akragas. Le carettristiche dell’esemplare di artiglieria, e la zona di collocazione, dal soprintendente del mare, l’archeologa Valeria Li Vigni, riconducono al cannone in bronzo già recuperato nel 2006 e al relitto ancora inesplorato, che il compianto archeologo del mare, Sebastiano Tusa, marito dell’attuale soprintendente, aveva scoperto nei fondali di Maddalusa.
Il cannone, nei giorni scorsi era stato avvistato e segnalato dal subacqueo agrigentino Luca Lopez. Dopo i rilievi effettuati dai sommozzatori inviati dalla Regione, oggi si è deciso di riportarlo sulla terraferma. Dopo un lavoro di restauro, sarà probabilmente esposto all’interno del museo del mare del parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.
“E’ una gioia particolare – dice il soprintendente Li Vigni – perché seguiamo il solco che è stato segnato, con grande entusiasmo, amore e competenza, da Sebastiano Tusa. Le ricerche continueranno – conclude l’archeologa – perché abbiamo individuato altri segni importanti”.“