Ss640, in 1500 in piazza. I creditori vogliono certezze

“Se prima i governi nazionale e regionale non metteranno l’Anas nelle condizioni tecnico-finanziarie di pagarci almeno un congruo anticipo sui nostri crediti pregressi, non saremo più nelle condizioni di proseguire alcuna attività o fornitura, né ai cantieri della Cmc né a qualsiasi altro committente”.
Lo hanno detto oggi le imprese del Comitato creditori della Cmc in crisi all’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, intervenuto oggi a Caltanissetta all’assemblea delle aziende che avanzano oltre 50 milioni di euro dal gruppo ravennate e che avevano appena partecipato alla grande manifestazione di protesta con sindaci, associazioni, sindacati, commercianti e cittadini per chiedere la fine dell’isolamento di buona parte della Sicilia.
“Il gruppo Cmc, con l’autorevole mediazione di Anas – hanno spiegato le imprese a Falcone – ci ha proposto di riprendere i lavori e in cambio Anas ha assunto l’impegno di pagarci direttamente le nuove opere per non aggravare ulteriormente la nostra condizione finanziaria. Ma noi, pur apprezzando la disponibilità dell’Anas e l’accordo che ha raggiunto con la Cmc, siamo costretti a rispondere che non siamo più nelle condizioni di muovere un solo bullone, coperti come siamo dai debiti causati dal general contractor che non ci paga da un anno e mezzo. Abbiamo chiesto a Falcone – hanno riferito le imprese – di reiterare solleciti istituzionali e pressioni politiche sul governo nazionale, affinché dia ad Anas anche i mezzi per sbloccare questo impasse sul nostro pregresso, e auspichiamo che la Regione possa incentivare il governo nazionale a compiere questo sforzo, contribuendo con un proprio supporto finanziario integrativo a ristoro delle nostre spettanze, per accelerare il completamento di opere fondamentali per la vita dei cittadini di tante comunità, così come rilevato oggi dal Vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russutto, durante il suo intervento alla manifestazione”.
“Attendiamo pertanto una convocazione – hanno concluso le imprese – dal governo nazionale per avere rassicurazioni in merito”.

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