Si fingeva mafioso per estorcere denaro al datore di lavoro, assolto un 43enne di Gela

Il tribunale di Massa ha assolto Bartolomeo Monachella, 43 anni, originario di Gela, dall’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il sostituto procuratore Federico Manotti aveva chiesto la condanna a 10 anni.

Secondo gli inquirenti, Monachella avrebbe chiesto e ottenuto in quasi un anno 11 mila euro dal suo datore di lavoro, titolare di una ditta con sede legale a Gela impegnata in un subappalto alla Nuovo Pignone di Massa, dietro minaccia di ritorsioni da parte della Stidda, l’associazione mafiosa attiva in Sicilia.

Secondo le indagini della squadra mobile di Massa, Monachella avrebbe chiesto ogni mese mille euro all’imprenditore oltre allo stipendio, perché gli servivano a mantenere i familiari dei detenuti siciliani. Per ottenere i soldi avrebbe detto di appartenere alla Stidda e che se non avesse pagato avrebbe subito ritorsioni dall’organizzazione mafiosa che avrebbe potuto anche incendiare i mezzi del cantiere. (ANSA)

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