Si è svolta l’assemblea “Sicilia Aperta e Solidale”: “Apriamo ai diritti, apriamo i porti”

CALTANISSETTA – L’assemblea della rete “SICILIA APERTA E SOLIDALE” si è riunita il 24/02/2019 a Caltanissetta dopo avere manifestato nella mattinata davanti al Centro di Pian del Lago (CL).

Ancora una volta, su evidente indirizzo del Ministero dell’Interno, è stato opposto un divieto immotivato alla richiesta di accesso, sostenuta dalla Campagna “LasciateCIEntrare”.

Si teme evidentemente che vengano documentate le condizioni materiali e amministrative nelle quali vengono tenuti i migranti internati nel CPR (Centro per i rimpatri) o ospiti del Centro di Accoglienza. Condizioni che sono ancora peggiorate dopo l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza.

Rinnoveremo ancora una volta la richiesta di accesso al Centro di Pian del Lago per verificare il rispetto della normativa vigente e le condizioni di trattenimento dei migranti nel CPR. In caso di ulteriori dinieghi si ricorrerà in sede giudiziaria.

Aprire il Centro al controllo della società civile costituisce un passaggio decisivo per il riconoscimento dei diritti di tutti i migranti che gravitano attorno a Pian del Lago dove sono state trasferite anche le attività di sportello del locale ufficio immigrazione.

L’assemblea di “SCILIA APERTA E SOLIDALE” ( alla quale hanno partecipato attiviste ed attivisti da Cl-En-Ag-Ct-Pa-Rg-Me), si riconosce nel percorso e negli obiettivi dell’assemblea nazionale di Macerata del 10/02/2019 e si impegna ad accrescere il livello di partecipazione in vista della prossima Assemblea Nazionale fissata a Roma per il 13/04/2019.

Apriamo ai diritti, apriamo i porti, avviamo tutte le possibili mobilitazioni per garantire il diritto alla regolarizzazione, percorsi di accoglienza e solidarietà, la chiusura dei CPR e la sospensione degli accordi con Paesi terzi che non rispettano i diritti umani.

Affermiamo che le questioni della migrazione siano strettamente legate ai temi della solidarietà con le componenti sociali più deboli, della lotta all’esclusione e alla discriminazione.

Su questo terreno svilupperemo sui territori pratiche sempre più intense di comunicazione e condivisione dell’impegno in favore dei migranti e di tutte le persone che soffrono il mancato riconoscimento dei diritti fondamentali (lavoro, salute, case, istruzione, ambiente), e sono costrette a subire meccanismi iniqui di distribuzione della ricchezza.

Uguali opportunità di accesso ai diritti/rispetto dei doveri per tutti senza alcuna differenziazione tra le persone in base alla loro provenienza nazionale. Perché i diritti fondamentali valgono per tutti o non sono garantiti.

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