Sequestrati tre depositi giudiziari a Caltanissetta: “Violate le norme ambientali”

Tre depositi giudiziari sequestrati e denunciati i rispettivi proprietari. Questi, in estrema sintesi, gli esisti di una operazione curata dalla sezione di pg della polizia municipale, in particolare dalla sezione ambiente e sanità della procura, con al loro fianco la polizia stradale.

Nel mirino dei controlli a largo raggio sono finiti depositi giudiziari con servizio di carro attrezzi. Una verifica capillare, quella eseguita, per appurare se i terreni siano stati impermeabilizzati, se le strutture siano dotate di depuratore e di tutti i sistemi di sicurezza a tutela dell’ecosistema.

E alla fine in tre ditte – due nel capoluogo nisseno e una a San Cataldo con due sedi – sono state rilevate irregolarità in tema violazione al codice dell’ambiente.

Due, in particolare, le aree che sono state sequestrate alle porte del capoluogo nisseno. La prima in contrada Cammarella, a pochi passi dal depuratore, l’altra alla zona industriale di contrada Calderaro.

In entrambi i casi la situazione di presunta irregolarità rilevata dalla sezione ambiente e sanità della pg è stata sostanzialmente analoga. Sono stati trovati diversi mezzi accatastati in quei fondi ma in maniera – secondo la tesi investigativa – del tutto irregolare. Non sarebbero stati rispettati i criteri minimi di protezione dell’ambiente.

E i due titolari, sia della ditta di contrada Cammarella che della zona industriale, sono stati segnalati alla procura per l’ipotesi di abbandono, su terreni, di rifiuti – in questo caso di auto incidentate – senza alcuna tutela del territorio.

Ma non è tutto. Perché su proposta della stessa sezione ambiente e sanità della pg sono scattati i sigilli sia alle aree in questione che ai mezzi ammucchiati all’interno.

Sequestro, in entrambi i casi, che il gip ha già convalidato. Successivamente lo stesso giudice deciderà se emettere un decreto penale di condanna o se riterrà opportuno dettare una serie di prescrizioni e poi comminare una sanzione che può raggiungere i 6 mila euro. Dal canto loro i proprietari dei mezzi rottamati – alcuni, tra loro erano totalmente all’oscuro della situazione – dovranno adesso chiedere il dissequestro delle loro auto per poi rottamarle. Gli stessi dovranno sborsare i soldi sia delle operazioni di demolizione, che per la sanzione che verrà successivamente applicata.

San Cataldo, invece, è finita nel mirino degli agenti della polizia municipale, una grossa ditta che opera nel settore del soccorso stradale con deposito giudiziario. Due le sedi, che fanno capo alla stessa azienda, che sono state controllate. La prima in via Portella Bifuto a San Cataldo, l’altra alla zona industriale, sempre di San Cataldo.

Per quanto riguarda la prima, alle porte dell’abitato, il titolare è stato denunciato perché l’area non era stata autorizzata per lo scarico di questi rifiuti speciali.

Mentre alla zona industriale l’imprenditore è stato segnalato per violazioni edilizia che sarebbero legati a lavori effettuati in un capannone, ristrutturazione che non sarebbe stata autorizzata. Il deposito non è stato sequestrato, ma solo le auto che v’erano accatastate dentro. (gds.it)

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