Scorie nucleari, GAL Terre del Nisseno dice non a Sogin

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – CdA del GAL Terre del Nisseno esprime un no deciso e unitario alla proposta della società pubblica SOGIN, autorizzata dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, che vede la Sicilia ed in particolare il territorio del Comune di Butera e delle vicine Madonie, fra Castellana Sicula e Petralia Sottana, indicate fra i 67 siti nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, a ospitare le scorie nucleari. Un territorio come quello della Sicilia Centrale dove le popolazioni locali sono impegnate, insieme ai loro Sindaci, a rivedere il loro modello di sviluppo, centrato esclusivamente sull’agricoltura e agroalimentare di qualità, sulla valorizzazione dell’ambiente e del suo paesaggio, sull’innovazione tecnologica, sulla qualità della vita dei piccoli paesi e borghi rurali che attraverso una attenta riqualificazione dei servizi alla persona, rappresentano un potenziale dal punto di vista turistico e residenziale per la qualità della vita e per le loro bellezze storico-architettoniche e archeologiche, non può essere sede di scorie nucleari e Inoltre, in questi mesi, è stato sottoscritto da tutti i Comuni della provincia di Caltanissetta un protocollo d’intesa per l’istituzione del 1° parco mondiale dello stile di vita mediterraneo e risulta paradossale avere in pochi mesi proposte sul territorio calate dall’alto, in palese contraddizione con la visione sostenibile indicata dalle popolazioni locali, come quella inserita nel nuovo Piano regionale per l’amianto, dove vengono individuati nella Sicilia centrale, la miniera di Pasquasia ad Enna, la miniera Bosco, tra San Cataldo e Serradifalco ed una miniera di sale a Milena.

Per queste materie così delicate risulta indispensabile che la scelta dei siti sia condivisa con le comunità locali. Pertanto il CdA del GAL “Terre del Nisseno” invita tutti i Sindaci, tutte le forze politiche e le associazioni ambientaliste a procedere uniti per intraprendere azioni comuni per far valere i diritti della nostra terra.

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