Sanità nissena al collasso, il Nursind: problemi irrisolti, dal 118 alle attività chirurgiche ecco tutte le attività a rischio

CALTANISSETTA – Sanità del Nisseno al collasso e problemi cronici che, nonostante l’arrivo del nuovo direttore generale, restano irrisolti. La denuncia è del Nursind di Caltanissetta guidato da Giuseppe Provinzano che elenca tutta una serie di criticità nei vari nosocomi della provincia.
All’ospedale S. Elia di Caltanissetta per esempio il personale infermieristico delle sale operatorie, del pronto soccorso e di altri reparti è ridotto ai minimi termini. Al Vittorio Emanuele di Gela permane “una perenne cronica carenza di anestesisti-rianimatori, ma anche di infermieri, che nel breve farà correre il rischio di uno stop totale di tutte le attività chirurgiche, compreso l’importante copertura del servizio di 118”. 
E ancora, Provinzano cita in una lunga lettera il “demansionamento infermieristico” di tutto il personale nei presidi ospedalieri dell’Asp e nei presidi minori, come il Longo di Mussomeli, il Basarocco di Niscemi e il S.Stefano di Mazzarino, dove il personale infermieristico e di supporto è ridotto ai minimi termini. Al poliambulatorio territoriale di Niscemi è presente una sola unità infermieristica, sia per l’ambulatorio sia per l’attività medica specialistica convenzionata interna. Stessa problematica al poliambulatorio di Gela.
Secondo il Nursind “la realtà è sotto gli occhi di tutti, gli infermieri sono allo stremo tra riposi saltati, ferie estive a rischio, il sistema delle reperibilità nelle sale operatorie fuori controllo, pronto soccorso stracolmi e personale ridotto all’osso. In moltissime occasioni si è costretti a ignorare la normative vigente, delle 11 ore di riposo continue tra un turno e l’altro”
Da qui una serie di proposte, a cominciare dal potenziamento delle ore di lavoro, tramite prestazioni aggiuntive, al pagamento  immediato del saldo della produttività dal 2015 al 2019, fino all’attivazione di una piattaforma per la gestione e la pianificazione dei turni del personale, nel rispetto della normativa vigente, e la mobilità interna del personale del comparto.
Di seguito la lettera al direttore generale dell’Asp:

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