Questione ambientale, il Polo Civico c’è

Finalmente la questione ambientale è giunta al centro del dibattito civile e sociale e dell’agenda politica, a tutti i livelli. Un fatto a cui il Polo Civico plaude in maniera convinta avendo da sempre le tematiche ambientali nel proprio dna politico, sia sul piano ideale e dei valori che su quello pratico amministrativo. Come testimoniano, solo per citare alcune iniziative: l’introduzione della raccolta differenziata a Caltanissetta, passata in pochissimo tempo da una percentuale del 6% a oltre il 40%; la pedonalizzazione del centro storico e della Strata ‘a Foglia e l’introduzione della ZTL, che hanno consentito di ridurre l’uso delle automobili in centro apportando una notevole riduzione di emissioni nocive come la CO2 e NOX, detti assassini silenziosi, prodotti dagli scarichi automobilistici; l’installazione di pannelli fotovoltaici in tutte le scuole e negli edifici pubblici.

Tutto ciò per dire che con noi è iniziato davvero a Caltanissetta il percorso sulla sostenibilità ambientale di una amministrazione veramente attenta alla salute del cittadino. Ed è per questo che una delegazione del Polo Civico ha partecipato, senza simbolo ma con soltanto un cartello scritto a mano, alla manifestazione per il clima dello scorso 27 settembre che ha visto sfilare per la città centinaia di cittadini tra cui moltissimi giovani e giovanissimi. Finalmente perché bisognava dare retta ai vecchi ambientalisti. Se ci si fosse interessati per tempo non si sarebbe arrivati alla situazione attuale e all’urgenza di intervenire, di più, di cambiare completamente sistema perché ne va della stessa sopravvivenza della vita sulla Terra.

Ma ciò non è avvenuto perché all’epoca l’ambientalismo era ideologico, addirittura intellettuale, mentre si opponeva a un sistema che generava profitti e dava lavoro. Sebbene non dando alcun valore alla tutela dell’ambiente ed anzi a suo danno. Ed per lo stesso esatto motivo che invece oggi la sostenibilità ambientale è giunta alla ribalta. Certo c’è una accresciuta sensibilità e consapevolezza sociale diffusa. Ma è il fatto economico che regge tutto. Perché a seguito di lunghe sperimentazioni e grazie al progresso tecnologico le soluzioni “verdi” grandi è piccole, dal solare ai materiali in grado di sostituire la plastica, sono diventati concorrenziali. Hanno cioè superato la soglia critica della convenienza, sia economica che etica. Si ha un bel dire dunque, da parte di taluni soggetti politici, che dietro Greta Thumberg ci sono grossi interessi economici. Certo che ci sono. Hanno scoperto l’acqua calda ma non vedono il riscaldamento globale. Ci sono centinaia di miliardi di investimenti.

Come ci sono anche centinaia di miliardi di disinvestimenti, dal petrolio e dai suoi derivati. I Rockefeller, che il sistema petrolio-centrico lo hanno praticamente inventato, ne sono usciti nel 2013, sostenendo che non era più “né economicamente né moralmente conveniente”. Davvero strano che forze politiche che basano tutta la loro propaganda sui quotidiani mal di pancia dei cittadini poi snobbino o liquidino con battutacce irriferibili un malessere sociale profondo come quello creato dalla mancata salvaguardia dell’ambiente. Non ci resta che pensare che siano in realtà i referenti politici di chi genera profitti avvelenando il pianeta. Una forza politica seria, a qualunque livello, se non l’ha già nel proprio dna, deve invece essere sensibile e attento a temi come quello ambientale che interessano tutti indistintamente, dal piano locale al livello globale. E vigilare affinché non vi siano distorsioni e dissimulazioni. Il Polo Civico c’è.

Polo Civico Cives 3.0

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