Piazza Armerina fermato indiziato omicidio Coco

“Insoddisfatto dei lavori svolti nell’abitazione del figlio, accoltella l’artigiano lasciandolo in una pozza di sangue davanti gli occhi attoniti del fratello. Operaio cinquantenne armerino sottoposto a fermo dalla Polizia di Stato per omicidio volontario”.

PIAZZA ARMERINA – Nella serata di ieri, gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretta dal V.Q.A. Dr. Gabriele PRESTI – unitamente ai colleghi del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina – diretto dal Comm. Capo Dr. Sergio CARRUBBA – hanno proceduto ad eseguire il fermo disposto dal Pubblico Ministero a carico di un uomo, GRILLO Mario, classe ’66 gravemente indiziato del delitto di omicidio nei confronti di COCO Enrico, di anni 44, artigiano fabbro, deceduto nello stesso pomeriggio a seguito di accoltellamento da parte del Grillo. 

I fatti 

Intorno alle 19.00, veniva segnalato telefonicamente alla sala operativa del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina che nel centro storico della Città dei mosaici  un uomo, che giaceva in una pozza di sangue a seguito di accoltellamento, era stato trasportato d’urgenza come un mezzo privato all’ospedale Chiello, dove giungeva cadavere proprio a causa della copiosa perdita ematica.

A seguito del grave fatto, gli investigatori del capoluogo ereo e di Piazza Armerina avviavano immediatamente le indagini a tutto campo tese a ricostruire sia gli accadimenti della vicenda dal tragico epilogo, che a rintracciare l’autore del fatto omicidiario, procedendo a circoscrivere la scena del crimine con l’impiego di diversi equipaggi delle volanti del Commissariato.

Gli accertamenti svolti, sia attraverso l’escussione delle persone informate, sia attraverso meticolosi sopralluoghi effettuati dagli uomini della Polizia Scientifica del Commissariato – sia sulla scena principale del crimine, che in altri contesti, come quelle dei veicoli che risultavano coinvolti nella vicenda – nonché secondo le risultanze della prima ispezione effettuata sul cadavere, permettevano di ricostruire la dinamica degli eventi che avevano portato alla morte del Coco.

In particolare, la vittima e l’autore del reato, nel pomeriggio di ieri, si erano incontrati nei pressi della Chiesa di San Martino per discutere delle problematiche insorte circa la commessa di lavori che il Grillo aveva affidato al Coco, il quale doveva sistemare gli infissi dell’abitazione ove si era stabilito il figlio del Grillo, ed i lavori perduravano da alcuni mesi.

L’insoddisfazione dell’autore del delitto, per l’asserita imperizia ed il ritardo dell’artigiano nell’esecuzione delle opere, degenerava in violenta rabbia, che portava il Grillo a sferrare un fendente al Coco, colpendolo nella parte alta della coscia, recidendo l’aorta femorale della vittima, il quale si accasciava in una pozza di sangue dinanzi agli occhi esterrefatti del fratello  – che lo collaborava nei lavori – e di altri passanti che, nonostante si adoperassero immediatamente per prestare cure alla vittima, trasportandolo in tutta fretta all’ospedale, non riuscivano a salvargli la vita.

Rintracciato dai poliziotti il Grillo, che si era allontanato dal luogo del delitto, veniva trattenuto presso gli uffici del Commissariato di P.S. per l’approfondimento della vicenda.

Sul luogo del teatro dell’evento, giungeva anche il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Enna, Sostituto Procuratore Dott. Orazio Longo, il quale, apprendeva direttamente quanto accaduto – anche grazie all’opera certosina degli uomini della Polizia di Stato –  assumendo immediatamente la direzione delle indagini.

Visti i molteplici e gravissimi indizi a carico del Grillo, il Sostituto Procuratore si determinava ad emettere il fermo di indiziato di delitto nei confronti dell’uomo, gravemente indiziato del delitto di omicidio volontario.

Pertanto, i poliziotti erei e armerini, procedevano all’esecuzione del provvedimento giudiziario precautelare – basato sulle risultanze investigative emerse dall’alacre attività degli agenti – e, dopo gli adempimenti di rito, associavano il Grillo alla Casa Circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica di Enna che ha coordinato brillantemente le indagini.

 

 

 

 

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