PD: Che fine ha fatto il piano sulla Rigenerazione di Caltanissetta di cui ha tanto discusso l’amministrazione comunale?

CALTANISSETTA – Che fine ha fatto il piano sulla Rigenerazione di Caltanissetta di cui ha tanto discusso l’amministrazione comunale? Che fine hanno fatto le proposte raccolte nei diversi incontri promossi dalla Giunta Gambino? Che fine hanno fatto le idee presentate nel Consiglio comunale straordinario riunitosi a settembre?

Sono domande a cui si fatica a dare risposte. Pochi giorni fa è stato presentato in pompa magna il “Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello stile di vita mediterraneo”, un progetto che ha raccolto importantissime adesioni ma che appare ancora poco delineato nei suoi contenuti e nelle ricadute che potrà determinare per il nostro territorio. Di contro, sono svanite o sono rimaste sospese nel nulla le proposte di sostegno al lavoro, di rilancio del settore commerciale e artigianale, di ridefinizione del sistema dei trasporti e di progettazione urbanistica che tante realtà sociali e politiche hanno avanzato in questi mesi.

Noi del PD, ad esempio, abbiamo presentato da tempo le nostre idee: un protocollo appalti per la valorizzazione della produzione locale, una consulta dei saperi e del lavoro per il rafforzamento del rapporto tra mondo della formazione ed economia, un programma di sostegno alle maestranze locali che preveda la cessione di spazi pubblici a chi fa impresa sul modello di quanto già fatto in città come Milano e Bologna, un progetto di riconversione ecologica del tessuto urbano, un piano straordinario di valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale.

Anche il Governo ha fatto la sua parte, mettendo in campo diversi strumenti normativi ed una mole importantissima di risorse economiche, a partire dalla decontribuzione e dalle ZES. Proprio in questi giorni è stato firmato il decreto interministeriale che metterà 850 milioni di euro a disposizione delle città con più di 60 mila abitanti, si tratta di un bando dedicato alla Rigenerazione Urbana e al Recupero delle Periferie

Le finalità perseguite dall’intervento del governo sono cinque:

  1. a) riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e suo incremento;
  2. b) ri-funzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
  3. c) miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
  4. d) rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
  5. e) individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’auto costruzione.

Ciascun comune, compreso il nostro, potrà partecipare al bando, presentando progetti riguardanti aree periferiche o quelle che, «ancorché non periferiche, sono espressione di disagio abitativo e socioeconomico e non dotate di adeguato equipaggiamento urbano-locale». Ogni progetto dovrà avere “impatto zero” sul consumo di suolo e dovrà attivare risorse private in aggiunta a quelle pubbliche. Saranno premiate, inoltre, le proposte che avranno la presenza di «aspetti innovativi e di green economy», quelle che porteranno maggiori investimenti su «immobili di edilizia residenziale pubblica, con preferenza per le aree a maggiore tensione abitativa» e quelle che avranno ad oggetto il «recupero e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici ovvero recupero e testimonianze architettoniche significative». L’ultimo criterio è l’applicazione della metodologia Bim (Building Information Modeling) e della progettazione digitale.

Insomma, si tratta di un’importante occasione di riprogettazione e rigenerazione del nostro tessuto urbano, un’opportunità che andrebbe colta. Per farlo, però, servirebbe un’idea di città e servirebbe una comunità pronta a sostenerlo.

L’amministrazione Gambino è consapevole di ciò? È questa, in fondo, la domanda su cui noi e la città intera aspettiamo una risposta.

 

Vincenzo Barrile – Segretario Circolo PD San Luca

Federica Giorgio – Segretaria Circolo PD Centro Storico

Giancarlo La Rocca – Segretario Circolo PD Libertà

Annalisa Petitto – Consigliera Comunale PD

Greta Tassone – Giovani Democratici Caltanissetta

Carlo Vagginelli – Segretario Circolo PD Guido Faletra

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.