Pasqua 2019, Caltanissetta – Milano per i Cinquecento anni di Leonardo, la Vara della Cena e le opere di Guadagnuolo

L’ “Ultima Cena” nel santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano è un grande capolavoro artistico di Leonardo da Vinci che attira da sempre l’attenzione di artisti, studiosi e critici d’arte.

Per i Cinquecento anni dalla scomparsa dell’indagatore della natura e scienziato, Leonardo, eccolo il filo diretto tra Milano e Caltanissetta: IL CENACOLO VINCIANO” del 1495-1498, la “CENA” delle “Grandi Vare” dei fratelli Biangardi del 1885 e la SERIE ARTISTICA DEI DISEGNI del 2019 di Guadagnuolo sull’ “ULTIMA CENA”. “Il Cenacolo Vinciano” e la “Cena” delle “Grandi Vare”, sono due opere che, con disegni e tecnica mista, ci permettono di scoprire la visione spiritualistica del maestro nisseno. Tra i due capolavori, l’opera leonardesca di Milano e dei Biangardi di Caltanissetta, il volto di Cristo realizzato risulta “luminoso” e di fattezza spirituale. Francesco Guadagnuolo, pittore e scultore versatile e capofila dell’Italia del Transrealismo internazionale, si chiede < come dipingere Gesù Cristo per renderlo contemporaneo all’uomo d’oggi?>.

“In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà” … il tradimento <brutta cosa, tanto esteso tra gli esseri umani che è all’ordine del giorno>. Un’opera secondo il pensiero di Guadagnuolo per transfigurare anche “la solitudine umana e di Cristo rimasto solo nel compimento della Sua Opera”.

«Tutta la mia infanzia e l’adolescenza passate nella mia città di Caltanissetta sono pervase – scrive il maestro nisseno Guadagnuolo – dal ricordo della Settimana Santa, specie la Processione del giovedì chiamata “Le Vare Grandi”. ….. Questa Vara della “Cena” assieme alla “Deposizione” sono tra le mie preferite».

La Via Crucis e la morte di Cristo nella città del maestro diviene amalgama di ricordo, pietà, partecipazione straordinaria, commozione di tutta la città, rito popolare e protagonismo dei Nisseni. In Guadagnuolo arte, creatività e ricordo, in una serie artistica di disegni del 2019 sull’ “Ultima cena”, e la “Cena” della “Vara” di Caltanissetta trovano espressione e significazione nelle parole del critico d’arte molisano Antonio Picariello che, fra l’altro, scrive: <… creatività così fortemente sentita negli anni giovanili – ripropone la maturità visiva di un artista che facendosi conoscere ecumenicamente ha riconosciuto se stesso; …>.

In questo excursus artistico e anno celebrativo dei Cinquecento anni dalla scomparsa di Leonardo, ci fa piacere ricordare alcune parole del filosofo nisseno Rosario Assunto, dedicate ad un poeta del Nisseno e che in questa circostanza ben s’intonano ad un altro artista di Caltanissetta, il maestro Guadagnuolo, che non è poeta ma artista dell’aforisma di Simonide di Ceo <dell’ “Ut pictura poesis”> della pittura ch’è poesia che parla, apprezzata da Assunto con cui per la lunga frequentazione con Guadagnuolo nacque un sodalizio di amicizia e di grande stima; eccole le parole di Assunto <l’amore … quest’amore per la propria città di cui uno si porta dentro l’immagine cristallizzata, come se il tempo si fosse fermato, è un amore che solo chi lo ha provato può intendere. Lontana e inaccessibile, la città dell’emigrato lo accompagna dovunque; …>. Probabilmente per Guadagnuolo, molto legato ad Assunto per la sua lunga amicizia e frequentazione, realizza l’amore per la propria città anche con il pensiero e la parola (il Logos ch’è pensiero che si esprime con la parola) che <l’uomo – scrive il filosofo nisseno, è sempre qui e altrove nello stesso tempo, e l’altrove è il paese della memoria dove gli alberi fioriscono in un altro modo. <<Da noi>>, così comincia il discorso dell’emigrato: <<da noi>>, <<bei uns>> …>.

È il detto del “qui” e “dell’altrove” Assuntiano che rappresenta la traiettoria del cerchio che da un punto si apre e dall’altro si chiude. Ne sono un pensiero nobile e sublime anche le parole del critico d’arte Picariello <… la sua terra, l’archetipo sostanziale che si porta nell’anima segreta come dominio universale che ha attraversato successi americani, europei, asiatici, mondiali e adesso ritorna fedele al luogo di partenza carico di quella forza magica, ieratica che l’arte, che Francesco Guadagnuolo fa, con devozione di senso, rivivere e partecipare nella sua nativa riconoscente magnifica Sicilia>.

Concludendo, è nella SERIE ARTISTICA DEI DISEGNI del 2019 sull’ “ULTIMA CENA” di Guadagnuolo, assertore, come Maritain, della dimensione dell’umanesimo al centro della persona, che il suo messaggio artistico, basato anche ai valori del Cristianesimo e all’umanesimo universale, si fa strumento di fiducia affinché, con la pietas umana e cristiana, l’uomo possa intervenire sui problemi dell’esistenza e della vita con alto senso di responsabilità morale per fini di solidarietà e umanità.

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