Movimprese, in Sicilia il 2018 parte con il segno più

PALERMO – È positivo il bilancio anagrafico delle imprese siciliane nel primo trimestre 2018. Tra gennaio e marzo, infatti, nell’Isola le iscrizioni presso i registri delle Camere di commercio sono state 8.106 contro 7.252 cessazioni. Il risultato è un saldo positivo di 849 imprese con un tasso di crescita pari a +0,18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seppure l’aumento sia di entità lieve, la Sicilia è la regione che registra la migliore performance con un dato che si colloca sopra la media nazionali pari a -0,25%. È questa – in sintesi – la fotografia sulle imprese siciliane scattata dall’ultima indagine di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Unioncamere-InfoCamere e rielaborata dall’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia. Complessivamente le imprese esistenti in Sicilia sono 463.044 (dato aggiornato al 31 marzo 2018), in leggera crescita rispetto al trimestre precedente (erano 456.011).
«Il 2018 – commenta il segretario generale di Unioncamere Sicilia, Santa Vaccaro – è iniziato bene per la Sicilia che è in contro tendenza rispetto all’andamento generale della nati-mortalità delle imprese. I primi tre mesi di un nuovo anno, infatti, registrano tendenzialmente un calo o addirittura un segno meno rispetto agli altri trimestri. Così è stato per quasi tutte le regioni prima fra tutte Marche, Valle d’Aosta (entrambe -0,64%) e, subito dopo, Piemonte (-0,60%). La Sicilia, invece, è in testa con un +0,18% seguita da Lazio (+0,16%) e Campania (+0,07%)». «Inoltre, a livello provinciale – osserva ancora Santa Vaccaro – Catania e Siracusa sono i territori con il maggiore tasso di crescita e si collocano ai primi posti della classifica nazionale. Tutti questi segnali di vitalità che arrivano dal tessuto imprenditoriale della nostra isola fanno ben sperare per il futuro e ci dicono che in Sicilia c’è voglia di impresa».
I dati disaggregati in base alle quattro grandi circoscrizioni territoriali, mettono in luce saldi negativi fra iscrizioni e cessazioni per tutte le macroaree, sia per le imprese nel loro complesso che per le sole imprese artigiane. Esaminando le singole circoscrizioni, il Mezzogiorno fa registrare il migliore risultato del trimestre: “solo” -1.514 imprese, pari a una variazione negativa dello stock dello 0,07%.

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