Mala-movida, violenza e contrasto pandemia: non ricada tutto sulle forze di Polizia

I violenti fatti di Gela della scorsa notte ci impongono di intervenire e purtroppo di ripeterci per chiedere forte che non ricada tutto sulle forze di polizia:

la “movida” e la voglia di divertimento è indubbiamente diritto di ognuno, ma comporta benefici e problemi: la ripresa delle attività economiche da un lato e le esigenze di sicurezza sanitarie e di quiete e sicurezza pubblica da un altro.

Questi fattori devono necessariamente conciliare tra loro, per garantire libertà, benessere, sicurezza e rispetto dei più deboli e di chi la movida deve “subirla”.

Tutto ciò, come già nei mesi scorsi durante il lock-down, adesso nella recrudescenza pandemica, impegna nuovamente in maniera massiccia le forze dell’ordine ed in particolare la Polizia di Stato di tutta la provincia nei necessari servizi di ordine pubblico e di controllo del territorio mentre non vengono meno i già esistenti impegni per affrontare i crescenti reati in materia di stupefacenti (coltivazione, spaccio, abuso), di “codice rosso” (violenza domestica e contro le donne) e gli episodi di intolleranza e violenza nei confronti degli stessi operatori della sicurezza; segni tutti di profondi disagi e distorsione di valori nella nostra società.

Abbiamo già detto, quindi, che ciò che non cresce purtroppo sono gli organici delle forze di Polizia nel nostro territorio dove, nonostante roboanti piani di assegnazione, l’incremento del numero di agenti avviene con il contagocce mentre all’esiguo personale esistente si chiedono grandi sacrifici ed orari impossibili.

Chiediamo, pertanto, più numerose e stabili nuove assegnazioni di personale, anziché temporanee aggregazioni, per rafforzare in via prioritaria i nostri Commissariati ed Uffici provinciali, per affrontare al meglio le pressanti esigenze di sicurezza.

Ma chiediamo soprattutto un rinnovato impegno delle amministrazioni comunali e della politica nella VERA PREVENZIONE contro l’illegalità e la “non-cultura” della violenza: servono ora più che mai iniziative per la difesa e la crescita di positivi valori sociali e civili, che inculchino senso della legalità, del rispetto del prossimo e delle regole; attività concrete di diffusione e produzione culturale, di percorsi socializzanti ed inclusivi per l’assistenza ed recupero dei tanti disagi sociali, delle devianze e delle dipendenze; coinvolgimento di associazioni, studenti e famiglie su valori di rispetto reciproco, delle regole e della serena convivenza sociale.

Occorre recepire, una volta per tutte, che è molto più conveniente investire in cultura e sviluppo sociale piuttosto che lasciare proliferare indifferenza, prepotenze, consumo di alcoolici e stupefacenti per (fare) correre poi a reprimere risse e sparatorie nelle piazze della movida.

Per quanta Polizia si possa impegnare, la cultura e la società civile sono la migliore difesa.

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