M5S San Cataldo: I liquidi di Caltaqua interessano o no al Comune?

SAN CATALDO – Qualche giorno fa, esattamente il 2 Novembre, il Meetup 5 Stelle San Cataldo ha presentato un’istanza al Comune, seguita da un comunicato stampa pubblicato su vari giornali cartacei e on-line, in cui chiedeva esplicitamente all’Amministrazione Comunale di verificare se il pagamento del C.O.S.A.P.(Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) da parte del gestore del servizio idrico integrato (Caltaqua), in riferimento alle  condotte idriche e fognarie,fosse stato corrisposto al Comune.

Le normative vigenti dicono che, limitatamente alle aziende che forniscono servizi ad utenti, il gestore dell’impianto deve corrispondere direttamente al competente Ente locale gli importi dovuti a titolo di C.O.S.A.P., calcolati sulla base del numero delle proprie utenze, anche se non sono titolari delle infrastrutture con le quali si realizzano le occupazioni stesse.

Dette regole prevedono che per le occupazioni del territorio comunale, il canone è commisurato al numero complessivo delle relative utenze per la misura unitaria di tariffa di € 0,645 per utenza (Canone aggiornato dal 1997 al 2017, a € 0,90). In ogni caso, l’ammontare complessivo dei canoni dovuti a ciascun comune o provincia non può  annualmente, essere inferiore a € 516,46.

Il Gestore del servizio idrico, gestore degli  impianti (Idrico e fognario) e tutte le altre aziende fornitrici di servizi, (elettrico, telefonia e gas) sembrerebbero risultare non paganti il C.O.S.A.P.

In particolare, sembrerebbe che il gestore del servizio idrico integrato nel Comune di San Cataldo, nell’anno 2015, avesse un numero di utenze pari a 9.446 per la fornitura di acqua  attraverso le condotte interrare, mentre gli allacciamenti alle condotte fognarie risulterebbero n. 9.398, dedotte le utenze periferiche che non confluiscono nella fogna cittadina, per un totale di 18.844.

Da nostri calcoli, in base alla legislazione vigente, si ritiene che il gestore del servizio idrico integrato avrebbe dovuto corrispondere al Comune un importo di €257.919.

Per tali somme, se non corrisposte, il Comune dovrebbe notificare ai gestori, il mancato pagamento per i 5 anni  non  corrisposti + l’anno 2018 per un importo di € 257.919 comprensivo di sanzioni e interessi.

In questo particolare momento storico, in cui San Cataldo è a forte rischio commissariamento per dissesto finanziario,ove si cerca di ridurre le spese e di conoscere  anche i responsabili dei conti in rosso, questi soldi farebbero comodo, quand’anche per cercare di scongiurare tale rischio.

Il vice sindaco nonché  assessore Riggi, ha recentemente dichiarato alla stampa locale che sta “combattendo a mani nude per riempire buchi enormi”. Forse che questo combattimento a mani nude si riferisce anche al recupero delle somme dovute da Caltaqua e dagli altri fornitori di pubblici servizi?

Se così fosse, e se ce lo confermassero, potrebbero rassicurare noi e tutti i cittadini Sancataldesi che in questi giorni vivono con preoccupazione la situazione finanziaria del Comune.

Altrimenti dobbiamo pensare che a questa amministrazione i liquidi di Caltaqua e degli altri gestori – per qualche motivo – non interessano.

MoVimento 5 Stelle – San Cataldo 

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