Lampedusa. Martello: nel Centro di accoglienza condizioni insopportabili, ministro Provenzano sostenga richiesta stato di emergenza per l’isola

“Le condizioni di vivibilità all’interno del Centro di accoglienza di Lampedusa sono insopportabili, e sarà così fino a quando non si avvieranno trasferimenti in misura tale da superare il sovraffollamento: è una situazione che ho denunciato da tempo, così come l’allarme per aumentare la sorveglianza ed impedire che migranti escano dalla struttura. Le parole del ministro Provenzano confermano quello che ho sempre detto ma ho detto anche, e lo ribadisco, che gli effetti dell’emergenza migranti a Lampedusa non si limitano al solo Centro di accoglienza”. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, anche in merito ad alcune recenti dichiarazioni del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.

“C’è il problema delle imbarcazioni ammassate al Molo Favaloro – aggiunge Martello – ci sono le difficoltà legate all’insufficienza delle strutture sanitarie, c’è la calamità dei relitti delle barche dei migranti affondate nel nostro mare che danneggiano la marineria locale. Ci sono i disagi nei collegamenti marittimi, con navi inadeguate ed insicure. E come se non bastasse ci sono le fake-news, frutto di una insopportabile speculazione politica ed elettorale, che diffondono paure ed odio sociale, ed affossano la nostra economia. Insomma, a Lampedusa c’è assoluta necessità di ripristinare condizioni di ‘normalità’, a 360 gradi, anche perché a tutto questo si aggiunge l’emergenza Covid. E non possiamo non aggiungere che ci preoccupa il silenzio del presidente del Consiglio Conte sul tema delle migrazioni e delle regole dell’accoglienza”.

“Per tutti questi motivi ho più volte fatto appello alle istituzioni affinché si dichiari lo stato di emergenza sull’isola – conclude Martello – fino ad ora questo appello è rimasto inascoltato, mi auguro che il ministro Provenzano, con la sua sensibilità, si faccia portavoce al tavolo del governo nazionale per sostenere la nostra richiesta e le istanze della comunità lampedusana”.

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