Accompagnare gli studenti delle scuole siciliane di ogni ordine e grado in un percorso di educazione alla cittadinanza e alla legalità, al rispetto di genere e al contrasto di ogni forma di discriminazione, allo scopo di ridurre il disagio e la devianza minorili e favorire lo sviluppo e la realizzazione della persona umana.
È l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato dall’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale, dall’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia e dall’Associazione culturale bene sociale Biesse, per la realizzazione del progetto denominato “Giustizia e Umanità – Liberi di scegliere”, che sarà presentato a Palazzo Sclafani a Palermo, il prossimo 26 settembre.
Il progetto, ispirato all’opera del giudice minorile Roberto Di Bella, che ha permesso a tanti adolescenti a rischio di devianza di sperimentare nuovi orizzonti di vita, prevede di promuovere la cultura della legalità, del valore della scelta e della libertà come bene primario, attraverso la visione di film, la lettura di libri, incontri on line e in presenza nelle scuole con personalità delle istituzioni (forze dell’ordine, magistratura, attori, registi, testimoni di giustizia) e l’organizzazione di un concorso rivolto a tutte le istituzioni scolastiche siciliane.
L’assessorato dell’Istruzione e l’Usr Sicilia parteciperanno alle attività del progetto e coinvolgeranno le istituzioni scolastiche, mentre l’associazione Biesse si impegna a realizzare concretamente le attività culturali e formative per gli studenti, a collaborare con aziende e realtà presenti sul territorio per contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale e promuovere la salute e il benessere delle fasce giovanili svantaggiate.
Tra gli aspetti più innovativi, la lotta a ogni forma di discriminazione e stigmatizzazione dei giovani autori di reato e la promozione di progetti lavorativi rivolti a ragazzi sottoposti a procedimenti penali.
«Vogliamo affermare un’idea e cioè che la scuola è il più grande mezzo di riscatto sociale – dichiara l’assessore all’Istruzione, Mimmo Turano – uno strumento di emancipazione e cambiamento. Sostenere un progetto come “Giustizia e umanità – Liberi di scegliere” significa dire ai giovani siciliani che non esistono vite segnate, che c’è sempre una possibilità reale di cambiamento, significa anche modificare l’immagine della Sicilia da terra di condanna a terra di riscatto».
«La scuola – dice il direttore generale dell’Usr Sicilia Giuseppe Pierro – è da sempre impegnata affinché il diritto all’istruzione venga garantito a tutti, sia minori sia adulti. Il nostro impegno è massimo anche nel contrasto all’abbandono scolastico, rafforzando anche tutte quelle attività che possono contribuire a ridurre questo fenomeno complesso e con più cause alla sua origine. La scuola si è data anche il compito di creare connessioni con la realtà del territorio in cui ogni istituzione scolastica opera in modo da accrescere la valenza formativa delle iniziative e creare prospettive per i nostri giovani».
«Nessun destino è segnato per sempre – afferma la presidente di Biesse, Bruna Siviglia – “Giustizia e umanità – Liberi di scegliere” è un inno a sperare che dai contesti malavitosi si può uscire e che un’altra vita è possibile. Dal 2019 andiamo in giro per le scuole di tutta Italia attraverso questo progetto promosso e ideato da Associazione culturale bene sociale Biesse, che si ispira all’operato del giudice Di Bella, educando i giovani al valore della libertà e della scelta consapevole. Dalla Calabria, dove il progetto è stato trasformato in legge regionale (la n.27 del 28 giugno 2023), oggi l’iniziativa sbarca in Sicilia con questo protocollo d’intesa. Un grande orgoglio per tutti noi. Ringrazio di vero cuore il direttore dell’Usr Sicilia Pierro, l’assessore Turano, il presidente della Ses – Gazzetta del Sud Giornale di Sicilia e della Fondazione Bonino Pulejo Lino Morgante, che dà voce e spazio a questo straordinario percorso educativo rivolto alle scuole e ai giovani. E un grazie speciale va al sottosegretario al ministero dell’Interno, Wanda Ferro».