Gibil Habib: incuria area archeologica, bisogna urgentemente intervenire

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Oramai è notizia certa! Il 22 dicembre scorso l’assessore regionale Sebastiano Tusa, intervenendo all’inaugurazione della mostra “Selinunte sull’altopiano di Manuzza ( l’abitato, i rituali protoarcaici, la necropoli punica e il santuario di Tanit”) ha annunciato di avere proposto nel collegato alla Finanziaria regionale l’inserimento della spesa di 16 milioni di euro per il rilancio della ricerca nelle aree archeologiche interne della Sicilia.

Prendiamo atto di questa importante notizia che sicuramente costituisce la giusta risposta a quanto è emerso nel corso della tavola rotonda organizzata dal Comitato di quartiere di Gibil Habib nell’ambito dell’annuale manifestazione di San Martino a Caltanissetta il 11 novembre u.s..

I numerosi interventi del Sindaco di Caltanissetta, dell’Assessore comunale alla Cultura e dei rappresentanti delle associazioni di volontariato come SiciliAntica, Associazione archeologica Nissena e Italia Nostra hanno evidenziato il grave stato di degrado e di abbandono in cui versano i siti archeologici di Sabucina, Gibil Habib e Vassallaggi. Tale situazione infatti potrebbe vanificare nel giro di pochi anni l’immenso e straordinario lavoro di ricerca realizzato per lungo tempo da numerosi e insigni studiosi e che ha consentito di portare alla ribalta insediamenti senza dubbio importanti e significativi per la conoscenza della storia più antica della nostra isola.

In particolare va segnalata la costante vandalizzazione dell’Antiquarium di Sabucina che i continui saccheggi, a cui è sottoposto, hanno completamente danneggiato pavi­men­tazione, impianto elettrico e servizi igienici. A ciò bisogna aggiungere per i siti le seguenti criticità su cui bisogna urgentemente intervenire:

1. la totale mancanza di manutenzione ordinaria che non consente al momento la visibilità delle evidenze archeologiche portate finora alla luce;

2. l’incessante attività di saccheggio clandestino dei “tombaroli”;

3. la non fruibilità dovuta alla loro ormai perdurante chiusura che ha generato nel corso degli anni le inevitabili proteste dei potenziali visitatori e dei turisti;

4. la mancanza di segnaletica turistica e la precarietà della viabilità;

5. l’assenza in rete di informazioni dettagliate sui siti.

Il perdurare di tale situazione, irrisolvibile alla luce delle sempre proclamate indisponibilità di risorse economiche degli enti preposti a tali adempimenti, non è più sostenibile e giustificabile. Risulta indispensabile concertare un programma da espletare a breve e medio termine che eviti la totale perdita di un patrimonio che potrebbe rivelarsi una possibile e valida risorsa per un turismo di nicchia sempre più crescente.

Dalla tavola rotonda a Gibil Habib è emersa inoltre la disponibilità del Comitato di Zona diGibil Habib e di altre varie e qualificate associazioni, che già in passato hanno presentato alle istituzioni diverse proposte di collaborazione a titolo gratuito per la loro tutela, valorizzazione e fruizione.

È stato da più parti sottolineato che lasciare all’incuria le aree archeologiche del territorio nisseno costituisce la metafora dell’abbandono delle aree interne della Sicilia, che vengono private di future possibilità di sviluppo economico e occupazionale, specialmente giovanile, che potrebbe contribuire ad arrestare il triste fenomeno emigratorio giovanile.

Ci auguriamo che quanto dichiarato dall’assessore Tusa possa a breve smentire i nostri e i timori di tutti coloro che hanno a cuore il destino di queste aree.

Il Comitato di Gibil Habib

SiciliAntica

Associazione Archeologica Nissena

Italia Nostra

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