Foti (M5S): “Ipab nel disastro, le Asp paghino prima che sia un giudice a imporlo”

“Le Ipab, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, anziché essere valorizzate perché possano offrire dignità e sostegno ai più deboli, versano in una condizione finanziaria disastrosa che indica il fallimento della politica regionale, incapace di varare una proposta di riforma che attende da ben 19 anni, oggi impantanata all’Ars”.

Lo denuncia Angela Foti, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, che sull’argomento ha presentato due interrogazioni all’Ars, indirizzate al presidente della Regione, all’assessore regionale della Salute e  all’assessore regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.

“Queste istituzioni – ricorda Foti – soggette a tutela, vigilanza e controllo da parte della Regione Siciliana, hanno svolto un’importante funzione sociale nei confronti di persone fragili come anziani, inabili e minori. Purtroppo, in almeno il 70 per cento dei casi la gestione è ormai compromessa da uno squilibrio economico-finanziario per via della sensibile riduzione dei trasferimenti regionali negli ultimi dieci anni, non accompagnata dalla revisione del sistema tariffario dei servizi. A questo si aggiunge che le Asp negli ultimo decennio  non hanno più corrisposto alle Ipab l’integrazione economica delle rette per le prestazioni socio-assistenziali. Anche i Comuni si sono ritrovati immersi nel problema, in quanto sono proprio loro i titolari dei servizi e anticipano le integrazioni delle rette, ma dal 2011 attendono invano i rimborsi dalle Asp e di conseguenza hanno sospeso i trasferimenti alle Ipab. Un dedalo di decreti ingiuntivi, ricorsi al Tar e Cga. Tutti questi problemi si ripercuotono immediatamente sul personale Ipab, che subisce persino 40 mesi di ritardi nei pagamenti degli stipendi,  fino al punto che le istituzioni sono spesso costrette ad interrompere l’attività”.

“Tra gli esempi, il Consiglio di giustizia amministrativa – riferisce Foti – con la sentenza n. 00508 del 22/09/2018, ha visto soccombere l’Asp 3 di Catania, riconoscendo il diritto dell’Ipab ‘Oasi Cristo Re’ di Acireale al riconoscimento dell’integrazione economica per le prestazioni socio-assistenziali di rilievo sanitario erogate in favore dei propri utenti. Un importante precedente giurisprudenziale che verosimilmente porterà ad analoghi pronunciamenti anche in altri futuri contenziosi tra Ipab e Asp”.

“Alla luce di questa sentenza e delle prevedibili conseguenze – spiega Foti – chiedo quindi all’assessore regionale della Salute, che è da tempo a conoscenza della situazione, se non sia il caso di attivare tutte le azioni amministrative necessarie per consentire il trasferimento delle somme dovute per l’integrazione economica delle rette ai Comuni territorialmente competenti che poi provvederanno al trasferimento nelle casse delle Ipab, sia per rimborsare ai Comuni le somme che hanno già anticipato. Trovo estremamente sleale che la politica e gli assessorati continuino a giocare al massacro della indifferenza. La situazione nelle Ipab è drammatica e il trattamento riservato ai dipendenti disumano”, conclude Foti.

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