Flowers attack al quartiere San Francesco

CALTANISSETTA – La costante azione del comitato di quartiere San Francesco ha indotto un gruppo di persone diverse per età, professione, cultura e motivazione, a provare ad attivarsi per la rigenerazione di questa parte della città che affaccia sulla valle del Castello di Pietra Rossa e dell’antica chiesa Santa Maria degli Angeli.

Quindi, la rivoluzione dei fiori, è quasi la cifra ideale delle attività di relazione e inclusione, tra creatività e socialità, di persone che abitano i luoghi, occupano gli spazi, o vivono in altre parti della città, ma che nel quartiere San Francesco, ri-troveranno forse, quella dimensione umana originaria, che tutti avvertiamo da tempo, essere mancata.

Il primo intervento site specific è dell’artista Michele Lombardo, con il progetto “Flowers attack”, il lavoro fa parte di una serie di sue opere con tecniche miste (installazioni luminose, pitture murali e fotografia) che sembra essere nato per la realtà del luogo, ma che in realtà ha in sé diverse variazioni su tema, infatti nasce per Human forest, il giardino in divenire, opera della visione di Andrea Bartoli e Florinda Saieva, nato dentro Palazzo Miccichè a Favara. In quel caso l’artista nisseno è intervenuto in un evento parallelo per la 2^ Biennale “Countless cities”, prodotta dal presidio culturale Farm Cultural Park.

L’opera, quindi vorrà diffondere e porre l’accento, attraverso i segnali dell’arte contemporanea, della bellezza che già è in divenire nel quartiere San Francesco. Verrà installata sul fabbricato che affaccia sulla piazza antistante il parcheggio, che verrà ceduto al comitato di quartiere per una destinazione legata alla creatività.

Sarà il primo, di un molteplice intervento sugli spazi del quartiere, che vedrà attivi artisti visuali, musicisti, operatori culturali, artigiani e operatori economici della città e da ogni parte del mondo.

La prospettiva è quella di rivolgere lo sguardo al genius loci, come al mondo, traendo spunto dalle infinite modalità che a livello globale stanno avvenendo, tra le metropoli e i più piccoli centri urbani. Si tratterà di vivere, piuttosto che rivivere – come direbbe lo studioso di rigenerazione urbana Charles Landry – in un percorso esperienziale multiforme.

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