Loro la cresta alla busta paga delle loro dipendenti l’avrebbero praticata. A queste conclusioni è giunta la corte d’Appello che, con un colpo di spugna, ha cancellato il verdetto assolutorio che è stato pronunciato in primo grado. Dall’innocenza alla colpevolezza sono passati il sessantanovenne Gaetano Abate e la moglie, la sessantacinquenne Laura Piscopo ex titolari della «Almas srl» di viale della Regione, che operava nel campo dell’abbigliamento, sia al dettaglio che all’ingrosso. (gds.it)
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