Faceva prostituire la convivente, arrestato dalla Polizia

ENNA –  Faceva prostituire la convivente nel centro storico di Enna, decidendo i clienti da assecondare nonché il prezzo, le modalità e persino la durata delle prestazioni, fornendo alla donna, altresì, protezione contro i clienti più “focosi”; le indagini della Polizia sul turpe commercio determinavano la Procura della Repubblica di Enna a richiedere, e il G.I.P. del Tribunale di Enna ad emettere, ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, arrestato dalla Polizia di Stato.

Nella giornata scorsa, gli uomini della Squadra Mobile di Enna hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, un uomo ennese, SPITALERI Davide, classe 1980, resosi responsabile dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, delitti p. e p. dagli artt. 81 cpv. C.P. e 3, n. 8), L. n. 75/1958, per avere favorito e sfruttato il meretricio esercitato dalla sua convivente, in particolare collaborando la donna nell’organizzare ogni aspetto dell’attività di prostituzione, proteggendola durante gli incontri con gli avventori, ed avvantaggiandosene economicamente.

In particolare, nell’ambito dell’implementazione dei servizi di controllo del territorio e comunque afferenti la c.d. criminalità diffusa  – disposta dal Sig. Questore della Provincia di Enna, Dott. Antonino Pietro ROMEO –  i poliziotti  della Squadra Mobile, 2^ Sezione, Reati contro la Persona, in danno di Minori e Reati Sessuali, a partire dallo scorso mese di marzo, avendo appreso che SPITALERI Davide aveva avviato la propria fidanzata-convivente all’attività di prostituzione in Enna, sfruttandone gli introiti economici, dava inizio ad una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna. 

In particolare, protagonista del meretricio risultava una giovane donna, molto avvenente, già proveniente da precedenti esperienze nel settore, la quale, innamoratasi dello SPITALERI, dopo essersi trasferita in Enna, finanziava la loro convivenza con i proventi del meretricio. SPITALERI, oltre ad aver agevolato la professione della compagna – facendola “battere” ad Enna, ove la concorrenza è minore, dopo averla “portata” da Catania – beneficiava di tale manovra, nella misura in cui poteva godere di una bella donna al suo fianco e, nel contempo, avvantaggiarsene economicamente. La giovane donna risultava inserita ad un livello più apprezzato, dedicato ad un ceto economico sicuramente più elevato, impersonificando, di fatto, la cosiddetta “Escort”, disposta talvolta anche ad assecondare interessi erotici “alternativi”, oppure ad “abbellire” feste rivolte a gruppi di uomini. 

Dai primi accertamenti sul web si notava che erano stati pubblicati diversi annunci reclamizzanti incontri sessuali a pagamento, correlati a delle foto, in cui veniva ritratta una donna somigliante alla convivente dello SPITALERI. Esperite le conseguenti attività di indagine, anche con l’ausilio di video riprese ed intercettazioni, si appurava che la donna riceveva numerosi e selezionati uomini presso un’abitazione ove dimorava in affitto, mentre l’odierno arrestato la collaborava e, nel caso di clienti più delicati, si poneva “a protezione” della stessa, permanendo nella medesima abitazione dove si consumavano i rapporti sessuali. 

Il meretricio subiva sempre una forte scrematura della clientela, attivata in primo luogo dalla medesima donna, ma spesso anche dallo SPITALERI. Quest’ultimo, poi, partecipava attivamente, curando il momento di valutazione economica dell’esercizio della prostituzione da parte della sua donna, simulando telefonate di interesse verso altre prostitute allo scopo di acquisire informazioni circa i prezzi praticati per le diverse tipologie di prestazioni sessuali e di orientare, così, “l’offerta sessuale” della compagna.  La donna, inoltre, inviava allo SPITALERI i nominativi e/o le foto dei futuri clienti al fine di farle valutare da quest’ultimo, garantendosi una sicura protezione anche in anticipo. Lo SPITALERI sollecitava la sua compagna ad offrire i suoi “servigi” ai clienti al fine “di fare cassa”, posto che spesso lui sosteneva di non aver guadagnato nulla. 

La donna, inoltre, dimostrava di sentirsi più tranquilla e serena sapendo il suo compagno immediatamente reperibile per qualsiasi evenienza negativa. Attraverso il servizio di videosorveglianza installato presso il luogo in cui la donna ha esercitato l’attività di prostituzione, si riusciva a cogliere la presenza in quell’immobile dell’indagato SPITALERI Davide, quale ulteriore dimostrazione del fatto che questi garantiva continuamente “protezione” alla compagna, mentre questa vendeva prestazioni sessuali. 

Dalle conversazioni intercettate, SPITALERI Davide si distingue ed è conosciuto come protettore e sfruttatore di prostitute; il predetto, infatti, dimostrava di essere anche in grado di procacciare altre prostitute (e non solo la sua convivente) in favore di un amico, che gliene aveva fatto richiesta, durante una conversazione telefonica. 

L’attività di indagine evidenziava la condizione di sottomissione della donna nei confronti del suo uomo, lesiva della stessa dignità della prima, che sembrava dovergli rendicontare l’attività svolta di giorno in giorno. 

Raccolto l’esito delle attività investigative esperite dai poliziotti, che riuscivano ad enucleare una serie di elementi di prova a carico dello SPITALERI Davide per reati afferenti il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione della di lui convivente, l’Autorità Giudiziaria che coordinava le indagini (la Procura della Repubblica di Enna, nella persona del Sost. Proc. Dott.ssa Stefania Leonte), avanzava, nei confronti dell’indagato, richiesta di misura cautelare al G.I.P. del locale Tribunale.

 

Il Giudice, nella persona del dott. Vittorio Giuseppe La Placa, emetteva la misura cautelare della custodia in carcere  nei confronti dell’indagato, indiziato dei seguenti reati:

 

  • delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv e 3, n.8, L.75/1958, per avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, favorito e sfruttato la prostituzione della convivente, con condotta consistita nell’accompagnare la donna nell’abitazione in cui esercitava il meretricio, nel garantirle, con la sua presenza, protezione contro eventuale violenze e minacce da parte dei clienti, nel selezionare la clientela, nell’acquisire informazioni in ordine ai prezzi praticati da altre prostitute e nel ricercare una nuova abitazione in cui la predetta potesse continuare a svolgere la medesima attività, nonché nell’approfittare dei guadagni in denaro così realizzati dalla stessa vivendo esclusivamente di tali proventi.

 

Fatti accertati ad Enna a partire dal mese di marzo 2019.

  

I poliziotti della Squadra Mobile erea, nella giornata scorsa, eseguivano il provvedimento, arrestando lo SPITALERI ed associandolo alla Casa Circondariale di Enna, a disposizione delle AA.GG. procedenti.

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