Coronavirus, Musumeci: “Un disegno di legge per limitare le chiusure”

Un ddl per superare le restrizioni del Dpcm nel settore dei beni culturali.

Un disegno di legge con misure ad hoc per la Regione che, pur richiamando i Dpcm nazionali, adotti misure meno restrittive. E’ il provvedimento che il governo Musumeci si appresta ad approvare. Ad annunciarlo, nel corso del suo intervento a Sala d’Ercole, è stato il presidente Nello Musumeci, intervenuto all’Ars sulla situazione epidemiologica dell’Isola.

«Questa sera il governo regionale – ha spiegato Musumeci in Aula – si riunirà per adottare un disegno di legge che richiami nella forma e nella sostanza la legge già approvata dal governo centrale. Se lo ha fatto Bolzano non capisco perché non farlo in Sicilia. Mi auguro che su questo tema si possa trovare la condivisione del parlamento». Un messaggio forte che punta a coinvolgere tutte le forze politiche con l’obiettivo di dare respiro alle categorie produttive siciliane.

L’intervento sarà «su alcune materie, non su tutte. Penso ai Beni culturali e alcune attività legate al turismo. Il Dpcm – ha aggiunto il presidente della Regione – è stato molto restrittivo e noi abbiamo evidenziato come alcune norme di quel provvedimento, in particolare la chiusura degli esercizi commerciali alle 18, costituisse un serio problema per alcune regioni, cioè per quelle dove il dato epidemiologico non presenta una condizione di grave emergenza e dove il tessuto imprenditoriale ancora può organizzarsi nel rispetto delle linee guide della conferenza Stato-Regioni».

Da qui la soluzione del ddl proposta dal governo Musumeci: «Lo facciamo senza alcun spirito di rivendicazionismo sterile e inutile. Solo perché su alcune materie noi possiamo intervenire meglio di come possa fare una norma generica che disciplina la realtà territoriale che solo noi conosciamo nella loro specificità».

Nel corso del suo intervento, il presidente della Regione ha illustrato il lavoro fatto nel corso della scorsa estate per contrastare la diffusione del Covid 19. «Noi non siamo in condizione di emergenza o grave emergenza. Ma non escludiamo lo si possa arrivare con il moltiplicarsi di contagi come in Umbria che nelle ultime settimane hanno superato il 200 per cento. Ma comunque la Sicilia ha rafforzato il proprio sistema sanitario con oltre tremila operatori. Siamo tra le regioni italiane che si sono dotate per prime di tamponi e test sierologici. Abbiamo testato oltre 460mila casi singoli con test molecolari e oltre 250mila con i test sierologici», ha detto Musumeci.

Infine il presidente della Regione ha affrontato il tema del Recovery Fund che andrà a finanziare progetti di sviluppo per l’Isola. «Sono disponibili oltre 20 miliardi di euro per la Sicilia dal Recovery Fund ma non si conoscono bene particolari e procedure. Da un confronto con il presidente della Conferenza Regioni, Stefano Bonaccini, sappiamo che gli enti locali possono fare pervenire indicazioni entro il 5 novembre. Non sappiamo ancora -ha spiegato – che tipo di progetto va presentato. Abbiamo chiesto ai grossi enti come Terna o Anas se avessero già nei cassetti dei progetti esecutivi pronti e tutti hanno risposto con buoni propositi, ma nessuno ha detto di avere progetti esecutivi pronti. Noi dobbiamo cogliere la straordinaria occasione del Recovery Fund per dare un ruolo alla Sicilia nella grande macroarea del Mediterraneo».

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