Con il sì del Parlamento al Dl Semplificazioni, l’Italia mette il turbo

Dopo il Senato anche la Camera ha approvato il ddl di conversione del decreto Semplificazioni, che così diventa definitivamente legge dello Stato.
Le novità introdotte dal Dl Semplificazioni emanato dal governo Conte sono molteplici e vanno dal campo degli appalti, all’edilizia, fino alla digitalizzazione delle procedure amministrative, con l’obiettivo principale di snellire la burocrazia del Paese, che attanaglia da decenni imprese e cittadini, e implementare la green economy. Un provvedimento importante, un cambio di passo rispetto al passato e a una nazione che, fino a questo momento, è stata impantanata tra la burocrazia e le lungaggini amministrative.

“L’abbiamo detto fin dalle prima settimane dell’emergenza Covid – dichiara il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri – l’Italia avrebbe avuto una sola possibilità per trasformare questa pesante emergenza in una grande opportunità, ovvero ripartire dalle infrastrutture, ammodernare le reti ferroviarie e autostradali di tutto il territorio e porre le basi per un Paese veloce e green.
Tenendo in considerazione le somme del Recovery Fund che presto arriveranno dall’Europa, ma soprattutto i tanti miliardi fermi nei cassetti della burocrazia, il primo vero passo è stato intervenire con coraggio per semplificare le procedure e gli iter che spesso bloccano opere e interventi.
È arrivato il momento di sbloccare e realizzare opere in tutto il territorio – continua il vice ministro Cancelleri – e il Dl Semplificazioni è la chiave che ci voleva per fare ripartire il nostro Paese. In particolare l’articolo 2 del decreto, che assieme al Governo e al Movimento 5 Stelle abbiamo fortemente voluto, prevede la possibilità per le stazioni appaltanti di utilizzare i poteri derogatori a tutte le leggi, tranne, ovviamente, quelle penali e antimafia. Un passo avanti decisivo per sburocratizzare e velocizzare l’iter di lavori pubblici già finanziati, a partire da quelli già inseriti nel contratto di programma di Anas e Rfi, che da soli valgono 109 miliardi di euro.
Procedure semplificate, stazioni appaltanti con poteri commissariali e grande attenzione per i territori, da nord a sud, per uscire al più presto da questa crisi epocale più forti e migliori di prima – aggiunge Cancelleri. L’Italia, con le misure che stiamo portando avanti con il governo guidato dal premier Conte, ha deciso di mettere il turbo per recuperare il gap infrastrutturale tra nord e sud e con il resto d’Europa.
Un nuovo Modello Italia, più efficiente, giusto, moderno e all’avanguardia, da consegnare con orgoglio alle nostre giovani generazioni”.

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