#chiamamisehaibisognodisostegno. Consulenza telefonica a Casa Rosetta

Casa Rosetta ha istituito uno sportello telefonico di ascolto in cui alcuni professionisti che sono già operatori delle strutture di Casa Rosetta e del suo Consultorio familiare, offrono la propria disponibilità a ricevere telefonate di chiunque abbia bisogno di essere ascoltato in questo tempo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus.

Lo sportello telefonico può essere contattato in forma anonima in base al seguente calendario:

 

tel. 351 7199190, lunedì  dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

tel. 351 7770115, mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

tel. 348 2282535, giovedì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

tel. 331 4975335, venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

La telefonata è coperta dalle norme della privacy per cui i dati del fruitore del servizio non vengono in alcun modo utilizzati e ogni telefonata dovrà durare non oltre 15 o 20 minuti per permettere anche ad altri di accedere al servizio.

“Il progetto – aggiunge un comunicato – riprende un’idea della Confederazione dei consultori familiari di ispirazione cristiana (alla quale il consultorio di Casa Rosetta aderisce) e vuole dare una risposta di sostegno professionale in questo periodo di emergenza che non è solo sanitaria, economica, ma è anche psicologica e relazionale. La drammaticità di quanto sta succedendo, infatti, per il diffondersi del Covid-19 e per le restrizioni, utilissime ma tante volte difficili da gestire, impone anche la presenza di servizi ancor più del solito presenti e attivi in favore dei cittadini e di tutto il territorio”.

Casa Rosetta ha creato anche una Newsletter, il cui primo numero è stato diffuso ieri. E’ uno strumento – ha scritto nella presentazione il presidente Giorgio De Cristoforo – “per migliorare la comunicazione all’interno dell’opera e la relazione con interlocutori esterni istituzionali o privati in un tempo di grande emergenza nel Paese, nel quale grandi e gravi difficoltà che sono ancora più critiche in un tessuto sociale debole come il nostro e meno attrezzato per affrontare e sostenere condizioni di crisi e di incertezza. E uno strumento anche per rafforzare il senso di appartenenza, di orgoglio, di continuità di quel triplice impegno (attenzione per gli “ultimi”, formazione, spiritualità) che è la pietra angolare di quest’opera voluta dal fondatore don Vincenzo Sorce. Anche in questa situazione – aggiunge il presidente – sull’agenda di Casa Rosetta come sempre in primo piano restano responsabilità e impegno con il concorso di tutti i dipendenti e collaboratori. Abbiamo dovuto di fatto sospendere due settimane fa le attività nei centri di riabilitazione secondo le disposizioni impartite dall’Asp e da altre istituzioni e secondo richieste fatte da famiglie degli stessi utenti, che tuttavia vengono in qualche modo seguiti e sostenuti a distanza. Continuano a operare le comunità residenziali pur con le prescritte restrizioni negli accessi e nei contatti esterni e con difficoltà di vario ordine (materiale, psicologico) che mettono a durissima prova gli operatori e gli stessi utenti molti dei quali hanno problematiche importanti. Nessuno può essere lasciato indietro, nessuno deve non trovare un sostegno, un aiuto, una speranza.  E Casa Rosetta è qui per dare tutto il proprio contributo, seppur piccolo di fronte a tana calamità. Casa Rosetta aderisce e partecipa con convinzione e con ogni propria risorsa, anche al di là degli obblighi formali, all’impegno comune per la tutela della salute collettiva e assicura che continuerà a fare ogni sforzo, anche al di là degli obblighi formali, per la salvaguardia dell’interesse individuale di utenti, familiari, operatori. Siamo naturalmente preoccupati – ha aggiunto ancora il presidente De Cristoforo – per gli effetti negativi che l’emergenza in atto provocherà anche quando sarà superata ma restiamo intanto concentrati sul presente, sulla necessità di avere comportamenti virtuosi e di non disperdere energie e tempo in azioni superficiali, egoistiche, irriflessive, miopi. Tutti insieme potremo farcela. Dovremo farcela. Ce la faremo”.

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