Caos Ufficio Tributi. Caltanissetta Protagonista chiede di “congelare” gli avvisi di pagamento per le tasse comunali

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Grazie al brillante lavoro della commissione trasparenza del Comune abbiamo sentito dalla viva voce dell’Amministrazione e di quella dei suoi dirigenti i motivi per i quali sono piombati nelle case dei nisseni ben oltre 60.000 avvisi di pagamento per tasse comunali a partire dall’anno 2013.

Le risposte alle domande dei componenti della commissione continueranno nei prossimi giorni ma già adesso si ha chiaro il quadro della situazione che certamente non depone a favore di un’Amministrazione quasi inconsapevole di quello che sta avvenendo, quasi essa stessa colpita da un’azione spaventosa di recupero crediti, guarda caso quasi sempre al limite della prescrizione.

Caltanissetta Protagonista senza giri di parole, senza perder tempo a chiedere giustificazioni chiarimenti e motivazioni che inducono ogni anno a questa mazzata nei confronti dei cittadini chiede senza indugi di congelare  le cartelle trasmesse non foss’altro perché i cittadini non sono in grado di interloquire con l’ufficio tributi per ogni forma di comunicazione (doppi pagamenti, mancate dichiarazioni, misure errate, pagamenti già effettuati, dilazioni e quant’altro). Infatti, a fronte di scadenze di pagamento entro i sessanta giorni, gli appuntamenti fissati con gli stessi assediati uffici ormai sono slittati a metà del prossimo anno.

Ci chiediamo: considerato che per la notifica di questi atti si sono spesi oltre duecentomila euro, sarà venuto in mente all’Amministrazione di risparmiare questi soldi spendendoli in modo diverso? Come? Ve lo diciamo noi.

Invece di  arrivare ogni anno a questa odiosa vessazione…a prescindere (“intanto inviamo poi si vede chi deve pagare oppure o no”, questo è il messaggio chiaro ed inequivocabile che arriva al cittadino) si rafforzi in modo serio l’ufficio tributi, ricorrendo anche a professionisti esterni, si crei in pratica una task force che in pochi mesi incontri e dialoghi con tutti i cittadini e dia loro ogni spiegazione e sani ogni criticità, cioè offrendo un servizio, ponendosi dalla parte dell’utente e non certo ponendosi come controparte. Con i soldi spesi per queste notifiche si risolverebbe una volta per tutte questo ricorrente problema, accorciando di almeno un paio d’anni il carico arretrato di comunicazioni di carattere tributario. Serve organizzazione, serve avere una visione chiara di cosa sia una pubblica amministrazione e cosa sia un servizio. Ma forse chiediamo troppo.

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