Caltanissetta. “Vogliamo scuole sicure”: rappresentanti dei genitori incontrano il sindaco Gambino

I portoni delle scuole di Caltanissetta si sono riaperti per gli alunni dell’infanzia, primaria e prima media ma molti genitori hanno deciso di non mandare i propri figli. Troppi i rischi, troppi i dubbi e le incertezze. La prima, quella principale, è la mancata percezione della scuola come “luogo sicuro”.

Il distanziamento di due metri, “consigliato” (ma non imposto) in caso di variante inglese, non è stato attuato e, anche per la merenda, gli studenti si devono togliere la mascherina. Un rischio che aumenta all’infanzia dato che i bambini non sono provvisti di alcun dispositivo di sicurezza.

I genitori del plesso San Giusto, pertanto, hanno deciso di non mandare i loro figli e, contestualmente, di motivarne la scelta con una lettera – scritta e firmata – al Sindaco di Caltanissetta e al Prefetto.

Roberto Gambino, ricevuta l’istanza, ha incontrato i rappresentanti dei genitori per ascoltare le loro richieste e dare gli opportuni chiarimenti.

“Abbiamo sollevato al Sindaco tutte le nostre perplessità. Per alcune abbiamo avuto rassicurazioni mentre per altre siamo rimaste insoddisfatte” hanno spiegato alcune rappresentanti dei genitori del plesso San Giusto, Michele Abbate e Santa Barbara.

Tra le problematiche poste in secondo piano, almeno per il momento, c’è la questione della mensa. “Se un ristorante può aprire soltanto all’aperto con una distanza di 2 metri perché i nostri bambini possono rientrare a mensa e al chiuso?” Fino al 26 aprile è stata disposta la sospensione del servizio e alla luce della situazione epidemiologica verrà valutata l’eventuale riapertura e le necessarie misure di sicurezza. La merenda, in classe, però continuerà a essere consumata e per farlo bisognerà liberare la bocca e l’eventuale virus.

Nessuna certezza sugli screening da fare a tappeto a tutta la popolazione scolastica. Il Sindaco Roberto Gambino ha sottolineato di aver già fatto richiesta al Prefetto e all’Asp ma ancora non ha avuto alcun riscontro. “Nel frattempo i nostri figli saranno obbligati ad andare a scuola senza sapere se a meno di un metro del proprio banco avranno un compagno positivo asintomatico”.

Al deciso e motivato immobilismo dei genitori, però, è corrisposto l’intervento di alcuni istituti che – come ad esempio il dirigente scolastico della Vittorio Veneto Mario Cassetti – hanno inviato tramite registro elettronico delle circolari chiarendo come la presenza sia obbligatoria e “ogni assenza ingiustificata sarà comunicata agli organi competenti”.

“C’è chi ha deciso di rinunciare alla battaglia e far tornare i figli in aula ma soltanto perché gli insegnanti stanno andando avanti con il programma anche con pochissimi alunni in aula – hanno concluso le rappresentanti -. Non possiamo far finta di nulla, molti di noi hanno visto gli effetti devastanti del Covid e non possiamo essere obbligate a scegliere tra il diritto alla salute e il diritto alla formazione. Dovremmo averli garantiti entrambi. In altre Regioni è stata prorogata la possibilità di fruire della didattica a distanza e auspichiamo che anche in Sicilia l’assessore Lagalla e il Presidente Musumeci possano valutare questa possibilità e accordarla”.

Il Sindaco Roberto Gambino già nella giornata di ieri aveva garantito il suo impegno per cercare di proteggere gli alunni di Caltanissetta nelle opportune sedi. La battaglia, però, appare lunga e le settimane di scuola troppo scarse.

Tanti sono i punti in sospeso ancora da chiarire e le risposte in attesa, in primis dal Prefetto e dall’Asp. Ne frattempo un altro giorno è passato, domani la campanella tornerà a suonare e il dilemma proseguirà. (ilfattonisseno)

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