La festa patronale di San Michele si è svolta con la solennità di sempre, attirando migliaia di fedeli nel cuore della città.
Il momento più emozionante della giornata è stato, come da tradizione, l’uscita della statua di San Michele dalla Cattedrale.
Un tripudio di emozioni ha pervaso l’aria quando i fedeli, con lo sguardo rivolto verso il cielo, hanno lanciato in aria centinaia di palloncini colorati, simboleggiando preghiere e speranze che si elevano verso l’alto.
Dai balconi, petali di rosa sono stati sparsi lungo il percorso della processione, un gesto di devozione che ha reso ancora più suggestiva l’atmosfera di festa.
Nonostante la gioia e la partecipazione popolare, la processione di quest’anno ha avuto luogo in un contesto segnato dalla crisi idrica che da mesi affligge la città.
Molti fedeli hanno espresso preoccupazione per la carenza d’acqua che sta mettendo a dura prova la vita quotidiana e lo svolgimento di eventi pubblici.
Tuttavia, la forza della tradizione e il desiderio di onorare San Michele hanno prevalso, trasformando la celebrazione in un momento di unione e resilienza per la comunità nissena.
Durante la processione, la statua di San Michele, portata a spalla dai fedeli scalzi, che, a gran voce, intonavano “W lu Principi San Micheli Arcangilu”, è stata accolta lungo il tragitto con applausi, canti e preghiere.
I fedeli si sono stretti intorno al loro santo patrono, affidandosi a lui non solo per la protezione della città, ma anche per ottenere la grazia di superare le sfide che il futuro riserva.
La crisi idrica è stata oggetto di molte riflessioni e invocazioni durante le celebrazioni, ma la festa patronale ha offerto un momento di sospensione dalle preoccupazioni, in cui la fede e la comunità hanno trovato un terreno comune di solidarietà.