Arrestati due fratelli per usura ed estorsione aggravata

CANICATTI’ – Blitz congiunto della Squadra Mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi, e dei carabinieri agli ordini del Colonnello Giovanni Pellegrino: fermati due fratelli di Canicattì – Antonio e Giuseppe Maira, rispettivamente di 69 e 63 anni, accusati di usura ed estorsione aggravata.

I due fratelli, già noti alle forze dell’ordine, sono peraltro già sotto processo sempre ad Agrigento per un vasto giro di usura tra Canicattì e Palma di Montechiaro.

Su un prestito di 25 mila euro concesso nel 2016 ad un imprenditore edile del posto, dopo aver già ottenuto 80 mila euro, pretendevano ancora denaro dietro gravi minacce.

Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, fa seguito ad una serrata indagine condotta congiuntamente da Carabinieri e Polizia, a seguito di una denuncia presentata dall’uomo a febbraio del 2018. L’imprenditore, che nel frattempo era fuggito terrorizzato al nord con tutta la sua famiglia, non riuscendo più di assecondare le richieste di denaro fatte dai due fratelli, si era infatti rivolto ad entrambe le forze di polizia che, oltre a rassicurarlo, hanno sin da subito investigato congiuntamente attraverso pedinamenti, perquisizioni e complesse intercettazioni.

Una brutta vicenda, l’ha definita cosi il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio che coordina l’inchiesta affidata al pm Elenia Manno.

Emerge che Antonio e Giuseppe Maira sono direttamente coinvolti in quattro episodi di usura. Il primo su un prestito di 28 mila euro a fronte del quale erano stati pagai 70 mila euro L’altro un po’ più modesto di 5800€ ed erano stati pagati 11 mila euro: un al altro ancora di  35 mila euro in fase di conteggio Tre  le vittime, tutte reticenti che hanno parlato solo dopo esser stati messi ad un bivio, con le intercettazioni acquisite e che mostravano l’esatto contrario di quanto affermato dalle vittime.

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