Al Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara “Sebastiano Mottura” volano gli stracci, i tappeti no

Nella pagina web del DISTRETTO TURISTICO DELLE MINIERE con annesso slogan «profondamente Sicilia» troviamo scritto: «Una nuova struttura, recentemente inaugurata, ospita attualmente in viale della Ragione, il Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara “Sebastiano Mottura”, più semplicemente noto come Museo mineralogico di Caltanissetta, che prima era sito all’interno del limitrofo Istituto Minerario Mottura. Una ricca collezione di minerali e fossili è custodita tra le sue mura,
insieme ad un’esposizione permanente dedicata alla tecnologia dello zolfo di Sicilia. Al suo interno si subisce il fascino dello scintillio di circa cinquemila minerali, tra i quali è degna di nota una preziosa aragonite servita da ispirazione per le architetture della nuova struttura museale. La collezione del Museo è stata paragonata ad un
album di famiglia della Terra con i suoi splendidi minerali che provengono da ogni parte del mondo: ambra, ametista, oro, pirite, acquamarina, smeraldi, malachite, berillo, cristalli di zolfo e tanto altro. È la Regia Scuola Mineraria, fondata da Sebastiano Mottura, che crea la collezione a scopi didattici, poi arricchita nel corso degli
anni, per esempio col dono di un prezioso meteorite da parte dell’imperatore di Etiopia. Ma il fascino della Regia Scuola Mineraria oltre a ispirare i doni degli imperatori, ha anche ispirato lo scrittore siciliano Andrea Camilleri a scrivere il romanzo “Il nipote del Negus”, tratto da una storia vera. Accanto alla collezione mineralogica, bisogna
anche sottolineare l’importanza della collezione di fossili: un esemplare di Ammonite Arietites del Giurassico spicca tra modellini, plastici, miniature e reperti legati alle miniere di zolfo e alla civiltà mineraria. La singolare storia di Caltanissetta capitale mondiale dello zolfo tra i secoli XIX e XX è, infatti, narrata dal museo, che ogni anno a settembre ospita la trentennale Borsa – scambio del minerale e del fossile, nota a livello mondiale e molto seguita dagli specialisti».
Oggi, giovedì 6 giugno 2019, passando davanti all’incompiuto, composito prospetto del peculiare Museo mineralogico di Caltanissetta, non ho potuto non scattare la foto che qui allego. Che dire? Mi pare che l’immagine non abbia bisogno di commenti. Ad ogni modo si potrebbe anche dire: «Al Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara “Sebastiano Mottura” volano gli stracci, i tappeti no».

Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia

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