Accorpamento Camera di Commercio, Pignatone e Cancelleri (m5s): congelare subito la riforma, nociva e penalizzante per le imprese in crisi

 “L’idea della creazione di una super Camera di Commercio che preveda il distaccamento di Ragusa e Siracusa da Catania, accorpandole a Trapani, Caltanissetta e Agrigento, e mortificando contemporaneamente tutte queste realtà, a favore della Camera di Commercio siracusana, non solo è del tutto priva di senso, ma rischia anche di essere nociva e penalizzante per interi territori e per le realtà produttive che vi insistono. Sono realtà estremamente lontane fra loro: Trapani, per esempio, dista 350 km da Ragusa e 260 da Siracusa. Un’organizzazione destinata a creare scompensi operativi, che appunto porterebbero inevitabilmente danni alle attività produttive di questi territori. Non si possono togliere dei presidi così importanti per le imprese, specie in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, si tratta di una delle più gravi crisi economiche della storia del nostro Paese e adesso più che mai, le forze di tutti devono essere rivolte ad aiutare le realtà produttive. Sulla questione che sta infuocando il dibattito nisseno, circa l’accorpamento della Camera di Commercio di Caltanissetta a quella di Siracusa, intervengono i due deputati alla Camera Dedalo Pignatone e Azzurra Cancelleri.
“L’accorpamento – spiegano i due parlamentari – era un’idea nata nel passato, e forse poteva avere una logica a quel tempo, viste le necessità di spending review; ma farlo adesso è da irresponsabili, imporre un ulteriore ostacolo alle aziende è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Bisogna tutelare non solo la Camera di commercio di Caltanissetta e delle altre città siciliane, così le aziende dei rispettivi territori, ma anche il personale, che piuttosto deve essere rafforzato e stabilizzato. Il nostro invito, quindi, è che la riforma della proposta di accorpamento venga congelata immediatamente, lasciando in essere l’attuale geografia delle diverse sedi di Camera di Commercio” – concludono Pignatone e Cancelleri.

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