A Caltanissetta la seconda tappa nazionale del Torneo di tennis per disabili relazionali

Sabato 11 e domenica 12 maggio approda a Caltanissetta la seconda tappa nazionale del “Torneo di tennis per disabili relazionali”. Un’esperienza mai realizzata in Sicilia che nel weekend porterà nel capoluogo nisseno numerosi partecipanti provenienti da tutta Italia. A curare il torneo è il tecnico Giuseppe Cobisi, fiduciario regionale della FIT – tennis in carrozzina – e referente tecnico regionale della Fisdir, la federazione sport disabili intellettivo redazionali che fa parte del Comitato italiano paralimpico; anche l’Inail con il progetto SuperAbile è partner dell’evento organizzato da Cobisi Team Tennis La Baita di Caltanissetta. Il torneo si svolgerà sabato pomeriggio e domenica per l’intera giornata presso i campi del club La Baita. E’ prevista la partecipazione di atleti provenienti da Biella, San Vito al Tagliamento e da altre realtà soprattutto del nord Italia che per esperienza e risultati sono all’avanguardia nella pratica sportiva per i disabili. «A Caltanissetta abbiamo i nostri tesserati e la punta di diamante è il palermitano Alessio Cuccia nella categoria C-21; un ragazzo che gioca molto bene – spiega il professore Cobisi -. Insieme a lui ci saranno altri sei tesserati del Cobisi Team e altri ancora arriveranno da diversi centri della Sicilia».

Il torneo è suddiviso in due competizioni. Una per gli atleti agonisti con tabellone a 16 o 18 ragazzi in cui si prevedono sfide equilibrate con buoni valori in campo; tra gli altri sarà della partita un tennista con sindrome di down che attualmente è campione italiano. Un’altra competizione è riservata ai giovani che si sono avvicinati più recentemente alla disciplina del tennis. «La maggior parte sono alunni della scuola secondaria di I grado Carducci-Balsamo che già si allenano nella nostra squadra – aggiunge Cobisi -. I campi da tennis della Baita sono stati messi a disposizione dal presidente Roberto Carrubba che si è mostrato veramente disponibile nei confronti di questi ragazzi e del nostro progetto».

 

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