Stage ad Enna e a Caltanissetta di Dim Ching (tocco su nervo) e di Kyusho (punti vitali) applicati all’Aikido ed alle arti marziali in genere

Sabato 27 e domenica 28 ottobre si è svolto tra Enna e Caltanissetta (IISS Mottura) un incontro tra Maestri ed allievi di varie arti marziali; il Maestro Antonio Morgano (dojo di Aikido e Jujutsu di Enna e Caltanissetta) ha mostrato ai partecipanti alcune tecniche di difesa ed il Maestro Massimo Gitto di Monfalcone (Gorizia) ne ha spiegato i principali punti di pressione e gli effetti che questi hanno su varie parti del corpo.

Il Maestro Gitto ha studiato e si è formato tra i fiumi e i boschi di Osaka – Giappone – con i monaci specialisti in questa particolare arte di individuare e far pressione su specifiche aree del corpo per stimolare determinati organi e punti vitali; tale conoscenza dei punti vitali e della reazione dei nervi a particolari pressioni consente di immobilizzare un eventuale aggressore e di renderlo inoffensivo.

Il M° Antonio Morgano – organizzatore dello stage –  è docente di Jujutsu, di Aikido ed ha codificato un proprio sistema di difesa SEI TO DO (calma in movimento) che ingloba tecniche di varie discipline marziali. E’ impegnato nelle palestre di Enna, Calascibetta e Caltanissetta (presso IISS Mottura).

Il M° Gitto ha osservato alcune tecniche di Aikido del M° Morgano e ne ha spiegato l’effetto secondo il Dim Ching che letteralmente significa “azione sui nervi”, il cui effetto è istantaneo; tale arte marziale interessa una serie di tecniche che coinvolge allo stesso tempo i 12 Meridiani Principali, i 2 Meridiani Straordinari e la totale e complessa rete di nervi che attraversa il corpo umano, nervi  che – se stimolati e/o toccati in un certo modo – causano dolore intollerabile e reazioni particolari che possono portare al KO del soggetto subente. I meridiani fondamentali, i nervi, i muscoli, il sangue e l’energia possono essere manipolati con lo scopo di indebolire il corpo, e provocare – di conseguenza – uno stato d’incoscienza o anche la morte.

Sono stati 2 giorni intensi in cui alle tecniche marziali si sono alternati i racconti del M° Gitto relativi alla sua formazione professionale: per la prima volta i partecipanti hanno potuto analizzare le tecniche di difesa da un punto di vista nuovo, scoprendo che la pressione e la leva su alcune zone della mano, del braccio o delle gambe stimolano organi interni quali polmone, cuore, fegato, intestino, ecc.

Allievi e Maestri presenti allo stage hanno seguito con interesse e – a tratti – con stupore alle spiegazioni del M° Gitto che ha dimostrato, con mappe anatomiche alla mano, quali effetti abbiano un pugno, una pressione digitale o un semplice contatto fisico sul corpo di un avversario.

Due giorni sono sembrati davvero pochi rispetto alla disciplina che il M° Gitto ha studiato per un’intera vita e per la vastità della materia che richiede, di certo, uno studio molto ampio; per tale motivo Maestri ed Allievi si sono dati appuntamento per un altro incontro in un altro Dojo della Sicilia.

Al termine dello stage i partecipanti si sono dichiarati arricchiti di un’esperienza tanto insolita quanto formativa; le tecniche di difesa sembrano da oggi non solo un insieme di gesti tecnici ma anche il frutto di una scienza antica ed in continua evoluzione che coinvolge corpo e mente.

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