Scuole degli antichi Mestieri. Grazie a M5S saranno già 19 in tutta la Sicilia

Finalmente attuato dal Governo l’emendamento del Movimento 5 Stelle all’Ars. Palmeri (M5S): “Adesso si approvi anche ddl sul Riconoscimento del titolo di Maestro artigiano e Bottega scuola alle imprese artigiane siciliane”.

Palermo 13 dicembre 2018 – “Un’opportunità importante per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni artigiane della nostra Isola con positive ricadute per l’occupazione. Se potranno essere avviate in 19 comuni siciliani le scuole per gli antichi mestieri, è grazie ad un emendamento che ha trovato sponda positiva nel governo nell’ultima finanziaria”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Palmeri. In seguito all’accoglimento di un emendamento M5S da parte del governo, verranno infatti attivate 19 scuole degli antichi mestieri in altrettante città dell’Isola.
“Il finanziamento di circa un milione di euro – spiega Palmeri – serve ad acquistare arredi e attrezzature, all’allestimento dei locali e alla promozione delle scuole. In un momento in cui purtroppo molti poli tecnologici non riescono a stare al passo della crescita di altre realtà internazionali, i mestieri artigiani e le botteghe vivono una carenza di personale formato. Questo va a discapito di una richiesta incredibile. Per questa ragione tale finanziamento serve a dare delle possibilità concrete di crescita e indipendenza economica ai giovani siciliani che vogliono imparare un mestiere. I Comuni sono Militello in Val di Catania dove sarà attivata una classe di ricamo, sartoria ebanista e scalpellino, Galati Mamertino nel Messinese dove sorgerà una scuola per itinerari dei Cantastorie, Messina per antichi mestieri marinari, artigianali e rurali, a Ficarazzi nel Palermitano per panificatori e lavorazione delle farine e dei lievitati, a Bronte nel Catanese su agricoltura e pastorizia, racconti e canti popolari, a Santa Venerina ancora nel Catanese per Arte in scena, a Furci Siculo nel Messinese per tradizioni culturali marinaresche che prevede anche la costruzione di barche da pesca e riparazioni, a Milazzo ancora una classe che si occupa di riparazioni di barche da pesca, a Fiumedinisi e Alì sempre nel Messinese per antichi mestieri agricoli e artigianali o per Mastri Bottai a San Pier Niceto. Ad Avola nel Siracusano – spiega ancora Palmeri – sarà attivata una scuola per l’artigianato della cartapesta dei carri allegorici, a Campobello di Licata nell’Agrigentino sarà attivata una scuola per carretti siciliani, a Lercara Friddi nel Palermitano sull’arte del cucito, a Canicattini Bagni nel Siracusano per antichi mestieri agricoli e artigianali. A Pantelleria sorgerà una scuola sull’arte dell’intreccio  e della narrazione partecipata, a Valledolmo nel Palermitano ancora su antichi mestieri agricoli, a Buscemi nel Siracusano sarà attivata una scuola sull’arte dell’intreccio e della tessitura, mentre a Nicolosi, ultimo tra i 19 Comuni, sulla lavorazione della pietra lavica. Questa occasione è buona per ricordare al governo che c’è un ddl che potrebbe aiutare la Sicilia a non perdere un patrimonio inestimabile – ma sempre più dimenticato e lontano – di conoscenze e sapienze che non può andare perduto. La Regione Siciliana, madre di popoli, culture e tradizioni, ha infatti contribuito grandemente allo sviluppo del Made in Italy, grazie alla altissima qualità delle nostre lavorazioni, frutto di eccellenti maestranze siciliane, dell’abilità nel lavorare con le mani, dell’intelligenza, della passione, della cura dei particolari e dell’attenzione del cliente. Dunque, sarebbe importante discutere ed approvare la mia proposta di legge, che mira alla creazione di nuovi posti di lavoro attraverso l’insegnamento di queste antiche maestrie ai giovani” – conclude Palmeri.

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